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“Il caldo torrido sta bruciando la frutta sugli alberi”, l’allarme di Coldiretti: “Criticità anche in Trentino, luglio mese fondamentale per molte colture”
Dove è stato possibile gli agricoltori hanno fatto ricorso alle irrigazioni di soccorso per salvare le coltivazioni più in sofferenza. Barbacovi: “La situazione è critica anche in Trentino”

TRENTO. “Il caldo torrido con temperature record sta bruciando la frutta sugli alberi con perdite fino al 15%”, questo l’allarme che arriva da Coldiretti nazionale che punta il dito contro gli “effetti del clima da bollino rosso” e “la siccità che assedia i campi”.
Dove è stato possibile gli agricoltori hanno fatto ricorso alle irrigazioni di soccorso per salvare le coltivazioni più in sofferenza, ma nel mentre sale il conto dei danni provocati dalla siccità. Tra le coltivazioni più colpite il grano, ma anche ciliegie e albicocche mentre nel resto d’Italia pure chi coltiva meloni e angurie è in difficoltà.
“La situazione è critica anche in Trentino – afferma il presidente di Coldiretti Trentino Gianluca Barbacovi – preoccupano in particolare l’estate molto calda e le precipitazioni scarse. Luglio è un mese molto importante per la coltivazione del melo e della vite ma anche per l’erba da foraggio nella zootecnia”. Coldiretti Trentino guarda con apprensione anche al livello del fiume Adige: “Siamo preoccupati perché in questo periodo senza pioggia è necessario irrigare molto”.
Secondo Coldiretti ci si trova di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione: “Il settore ortofrutticolo nazionale garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale”. Per questo si chiedono interventi per contrastare la siccità e gli effetti del cambiamento climatico, contro i quali “è necessario avviare al più presto il grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo per recuperare e riutilizzare fino al 50% dell’acqua piovana contro l’11% attuale evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno”.