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Tragedia della Marmolada, uno dei dispersi è stato trovato. La Pat: '' E' un escursionista austriaco e figurava nella lista delle 14 persone oggetto di ricerche''
Era una delle persone che si temeva potesse essere sotto la valanga causata dal seracco che è crollato ieri sulla Marmolada ma è stato rintracciato dalle autorità consolari austriache e ha dato notizie poco fa. Intanto si continua a cercare anche se si teme che alcuni corpi saranno molto difficili da far riemergere. Dellantonio: ''Abbiamo visto dei crepacci molto larghi e molto profondi che oggi non esistono più: sono stati completamente coperti da ghiaccio e rocce. Se qualcuno è stato trascinato là dentro è molto difficile riuscire a recuperarlo in tempi brevi''

CANAZEI. ''Scende a 13 il numero delle persone oggetto delle ricerche dopo la frana che si è staccata ieri dal ghiacciaio della Marmolada. Un escursionista austriaco che figurava nella lista dei dispersi è stato contatto dalle autorità consolari austriache ed ha dato notizie poco fa''. Questo il comunicato diramato dalla Provincia di Trento in questi minuti che esclude ci possa essere un'ulteriore vittima nella tragedia della Marmolada.
Il bilancio in questo momento parla di 7 morti accertati, 2 persone ferite gravemente e ricoverate in rianimazione e, a questo punto, 13 persone ''reclamate'' dai familiari che risultano disperse e di cui si conosce l'identità (anche se non si sa quanti siano davvero in totale i dispersi visto che risultano esserci ancora 4 macchine senza ''proprietario''). Una di queste, un escursionista austriaco, è stato raggiunto dalle autorità consolari e sta bene, non è quindi rimasto coinvolto nel dramma di ieri quando, intorno alle 14 nel momento di massimo afflusso di turisti ed escursionisti sulla Marmolada, si è distaccato un enorme seracco.
Il blocco di ghiaccio lungo circa 90 metri è precipitato a una velocità di circa 300 chilometri all'ora creando un fiume scuro di ghiaccio, neve, fango e detriti che ha spazzato via tutto quello che ha trovato davanti. Sulla sua strada due cordate per un totale di una trentina di persone. Qualcuno è riuscito a salvarsi miracolosamente ma per chi si è trovato sulla strada della valanga non c'è stato niente da fare. Da subito si è capito che sarebbe stata una tragedia ma non si immaginavano le proporzioni del dramma.
Le speranze di trovare vive queste persone sono praticamente zero e i dubbi aumentano anche sul semplice fatto di ritrovarle. “Abbiamo visto dei crepacci molto larghi e molto profondi che oggi non esistono più: - ha spiegato il presidente del Soccorso alpino nazionale, il trentino Maurizio Dellantonio, oggi (4 luglio) a Canazei per le operazioni di ricerca - sono stati completamente coperti da ghiaccio e rocce. Se qualcuno è stato trascinato là dentro è molto difficile riuscire a recuperarlo in tempi brevi”. Il numero uno dei soccorritori ha aggiunto che ci sono molti reperti in superficie: “In buona parte umani. Sono stati tutti catalogati e bisognerà capire con test futuri a chi appartengono. Nei prossimi giorni continueremo con attività di sorvolo, soprattutto con droni. Ad ogni rinvenimento siamo pronti ad intervenire con il recupero, sempre in piena sicurezza, sempre considerando che al di sopra c'è tutta quella massa che resta instabile”.