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Femminicidio Perraro, la Cassazione conferma l’ergastolo per Manfrini: “Il sacrificio di mia sorella può salvare la vita ad altre donne”

La sorella e la madre di Eleonora Perraro si trovavano a Roma in attesa del verdetto della Cassazione che ha confermato l’ergastolo per Marco Manfrini: “Sentenza importante per tutte le donne”. L’avvocato: “È stata messa la parola fine a una straziante vicenda processuale”

Di Tiziano Grottolo - 20 aprile 2023 - 20:06

TRENTO. C’è tanta commozione nella parole di Erika Perraro dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna all’ergastolo per Marco Manfrini, l’assassino di Eleonora Perraro. Il brutale femminicidio era avvenuto a Nago-Torbole lo scorso 5 settembre.

 

Oggi Erika e la madre, Mariangela Boscaini, si trovavano a Roma per seguire da vicino l’atto conclusivo del processo in Cassazione. “Finalmente è finita – il commento a caldo della sorella di Eleonora Perraro – questa sentenza ha un significato importantissimo nel contrasto alla violenza contro le donne. La morte di mia sorella non deve essere avvenuta in vano, il suo sacrificio può contribuire a salvare la vita ad altre donne, confermando l’importanza dell’introduzione della cosiddetta legge sul codice rosso”

 

Erika conferma anche il suo impegno, assieme a quello della madre, nel contrasto alla violenza di genere: “Ripeto, questa sentenza è importante per tutte le donne e può dare una spinta in più per intensificare il contrasto ai femminicidi. In questi anni sono stati fatti dei passi in avanti ma c’è ancora molto da fare”.

 

Come già anticipato la sentenza ha confermato l’ergastolo nei confronti di Manfrini, che è sempre stato l’unico indagato per il femminicidio di Eleonora Perraro. Eppure l’esito del processo era tutt’altro che scontato. “C’era un’eccezione estremamente complessa da superare con il rischio che l’intero processo dovesse ripartire d’accapo” spiega l’avvocato della famiglia Perraro, Luca Pontalti. “Abbiamo ricostruito punto per punto i vari passaggi confermando al contempo l’esito delle precedenti sentenze”.

 

Un giudizio condiviso da Alessandro Meregalli, avvocato della madre di Erika ed Eleonora: “La sentenza certifica la correttezza del nostro operato e la corretta impostazione tecnico-giuridica del processo. In aula è stato possibile rimarcare come tutti gli elementi di indagine convergessero proprio su Manfrini mettendo la parola fine a una straziante vicenda processuale”.

 

Questa, sottolinea l’avvocato Pontalti, è una delle prime sentenze che seguono l’approvazione del “Codice Rosso”, che ha permesso l’avvio di una procedura immediata per arrivare al giudizio di Manfrini.

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