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Le mani della 'Ndrangheta nel commercio dei prodotti petroliferi (VIDEO): tocca il Trentino Alto Adige la maxi operazione dell'Antimafia di Reggio Calabria

Si tratta di un'operazione per fermare l'infiltrazione della 'Ndrangheta nel commercio dei prodotti petroliferi e alcune persone, residenti in provincia di Bolzano, indicati come "terzi interessati” o “prestanome”, sarebbero stati raggiunti da provvedimenti da parte dell'autorità Giudiziaria

Di G.Fin - 29 maggio 2023 - 12:25

BOLZANO. Ha toccato anche il Trentino Alto Adige l'indagine portata avanti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto operativo dello S.c.i.c.o., sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. 

 

Si tratta di un'operazione per fermare l'infiltrazione della 'Ndrangheta nel commercio dei prodotti petroliferi e alcune persone, residenti in provincia di Bolzano, indicati come”terzi interessati” o “prestanome”, sarebbero stati raggiunti da provvedimenti da parte dell'autorità Giudiziaria. 

 

Oltre al Trentino Alto Adige sono state coinvolte anche altre regioni a partire da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria. Le indagini hanno riguardato anche persone che si trovavano in Germania. 

 

E' stato emesso un provvedimento dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale che dispone l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni - per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro - riconducibili a tre imprenditori reggini operanti prevalentemente nel settore del commercio dei prodotti petroliferi.

 

L'INDAGINE 
La figura criminale degli imprenditori era emersa nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, condotta dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale e conclusasi nell’aprile del 2021 con l’esecuzione di provvedimenti cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, tra cui i citati imprenditori, e reali per oltre 620 milioni di euro.

 

L’operazione avrebbe disvelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’Iva e le accise, nonché sull’impiego di false dichiarazioni di intento, istituto che consente di acquistare in regime di non imponibilità.

 

 

In particolare, l’associazione avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, interponendo tra queste due estremità della catena una serie di operatori economici - imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali - con lo scopo di evadere le imposte in modo fraudolento e sistematico, attraverso l’emissione e l’utilizzo delle  dichiarazioni di intento.

 

Le società “cartiere” avrebbero asserito fraudolentemente di possedere tutti i requisiti richiesti al fine di poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa di settore, acquistando il prodotto petrolifero senza l'applicazione dell’Iva.

 

Tale prodotto, a seguito di meri passaggi “cartolari” tra le società coinvolte, sarebbe stato ceduto a prezzi concorrenziali ad individuati clienti, in danno, peraltro, degli onesti imprenditori del settore. Da ultimo, il sistema di ripulitura degli incassi sarebbe avvenuto anche per il tramite di famiglie di ‘ndrangheta portatrici di interessi nel settore della distribuzione dei prodotti petroliferi.

 

L’attività d'indagine ha portato all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dell’intero compendio aziendale di 20 imprese - 3 delle quali con sede in Germania - attive prevalentemente nei settori del trasporto merci su strada, del commercio di prodotti petroliferi e del trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi, comprensivi, altresì, di 50 terreni e 10 fabbricati, 86 tra automezzi ed autoveicoli, anche di lusso, oltre 1 milione di euro in denaro contante, nonché ulteriori disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro.

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