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Indagine sul Pinot Grigio, i Nas alla Cantina sociale di Roverè della Luna. "La procura ipotizza la frode"
Controlli su 19 degli oltre 300 soci per fare chiarezza sul quantitativo di uva conferito alla cantina sociale. Le indagini sono ancora agli inizi e sono indirizzate alla verifica della effettiva corrispondenza tra le quantità reali e quelle definite nelle bolle di conferimento, tra la varietà delle uve e quella dichiarata

ROVERE' DELLA LUNA. "Frode in commercio". E' questa, sembrerebbe, l'ipotesi di reato su cui sta indagando la Procura della Repubblica. L'attenzione dei magistrati si è concentrata sui conferimenti di uva di alcuni soci presso la Cantina sociale di Roveré della Luna, l'annata sotto la lente d'ingrandimento è quella del 2016.
Nei giorni scorsi i Carabinieri, su delega della Pm Alessia Silvi, hanno effettuato controlli su 19 degli oltre 300 soci per fare chiarezza sul quantitativo di uva conferito alla cantina sociale. Le indagini sono ancora agli inizi e sono indirizzate alla verifica della effettiva corrispondenza tra le quantità reali e quelle definite nelle bolle di conferimento, tra la varietà delle uve e quella dichiarata.
L'anno in questione è il 2016, quello che ha visto un sensibile calo della produzione dovuto ad un attacco di peronospera. La Procura vuole vederci chiaro e capire se l'uva conferita fosse effettivamente quella dichiarata, ovvero Pinot grigio. Per questo le bolle e i registri di conferimento vengono ora passati al setaccio, perché sono i documenti che dichiarano quantità e varietà.
Potrebbe essere che per ovviare al calo di produzione alcuni soci abbiano inserito nei conferimenti anche uve di varietà diverse per aumentare la quantità. Si tratterebbe, se fossero acclarati i reati, di una frode, tenuto conto che la Cantina sociale di Roveré della Luna produce vini di Denominazione di origine controllata che prevede che le uve utilizzate nella produzione provengano esclusivamente dalla zona.
L'indagine è nelle sue fasi iniziali e potrebbe portare anche ad un nulla di fatto, alla constatazione che non vi è nessuna frode e che i conferimenti risultano del tutto regolare. "C'è da dire - spiega infatti il presidente della cantina Diego Coller - che il danno provocato dalla peronospera è stato in parte recuperato con un autunno lungo e mite".
"La Cantina sociale di Roverè della Luna - precisa però Coller - se i fatti fossero accertati sarebbe parte lesa. E comunque - sottolinea - le indagini sembra si stiano muovendo nei confronti di una piccola minoranza di soci, 19 su oltre 300". L'avvio delle indagini sembra possa essere partito da una denuncia, da una segnalazione fatta da alcuni soci nei confronti di altri, ma queste sono solo indiscrezioni che trapelano dagli ambienti vitivinicoli.
Se venisse alla luce una frode, si tratterebbe di una frode sul Pinot Grigio, sul principe delle uve trentine. Conferire Pinot Grigio conviene, la qualità è pagata molto di più e in annate scarse aggiungere altre uve di minor qualità pagate a prezzo pieno converrebbe a molti. Ma sarebbe una frode, un reato sanzionato dalla legge.