
Proseguono a pieno ritmo "I martedì del Conservatorio", [...]

La Collezione Caproni sarà digitalizzata, un intervento [...]

La musica lirica torna a risuonare sotto i portici in [...]
.jpg?itok=xOso4hy8)
Il Conservatorio omaggia Ligeti, un poker di appuntamenti [...]

Al via la rassegna "Discanto" di Mets e Centro servizi [...]

Il “ripassone” di storia per chi affronta la [...]

Al Salone del Libro di Torino il volume: "Raccontare il [...]

I cori trentini protagonisti al Festival mondi corali e [...]

Più di 60 mila presenze e 36 sold out, il Centro Santa [...]

Il pianista di fama internazionale Alessandro Taverna [...]
La polenta resta trentina, i Gobj resistono all'assalto dei Ciusi
Nell'appuntamento clou le Feste Vigiliane ricordano Dino Panato, il paiolo acceso dal figlio Daniele

TRENTO. La polenta resta trentina. Vincono i Gobj che resistono i cinquanta secondi di assalto finale. Ranghi compatti e dopo due successi consecutivi i Ciusi non riescono a irrompere nel cerchio grigio e interrompono la serie.
Questo il risultato della disfida nella splendida cornice di piazza Fiera, i trentini riescono a proteggere il paiolo. E' diciannovesima affermazione dei Gobj, che guidano la classifica, mentre i Ciusi restano fermi a quindici.
Dopo una mattinata dedicata alle celebrazioni in onore di San Vigilio, un finale ancora una volta spettacolare per le Feste Vigiliane, prima dei fuochi d'artificio a chiudere la kermesse numero trentacinque.
Le mosse prendono il via dopo l’accensione del paiolo, solitamente riservato a qualche autorità o personalità, l'anno scorso era toccato all'arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, questa edizione invece è il turno del fotografo Daniele Panato.
Un modo delle Vigiliane per ricordare Dino, i loro scatti a scandire le diverse edizioni sono, infatti, tra i punti di riferimento della kermesse. Un momento accompagnato da un lunghissimo applauso di piazza Fiera. Spazio poi a Cristina Petri e Elio Girardi, premiati per la longevità delle partecipazioni, rispettivamente alla 23 e 30 disfida.
Quindi iniziano le prime sfide, i Gobj si aggiudicano la prova di 'tiro alla fune', ma anche quella della corsa con i sacchi, prima delle "scaramucce" per guadagnare ulteriori vantaggi.
La Disfida entra nel vivo, cinquanta secondi con i Gobj a difendere il paiolo e i Ciusi a provare il blitz e conquistare la polenta.
La contesa rappresenta la rievocazione storica di un episodio accaduto nel VI secolo, successivamente ripreso e rappresentato in modi e forme diverse fino alla metà del XIX secolo. Dimenticata per oltre un secolo la Mascherada è stata rilanciata dal Comune di Trento dal 1984 con la collaborazione della 'Confraternita dei Ciusi e dei Gobj', gruppo folkloristico costituitosi autonomamente nel marzo 1989 (Qui articolo).