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Con i Fondi europei la Provincia mette sul piatto 20 milioni di euro a sostegno di 300 progetti di sviluppo economico
Industria, artigianato e commercio i settori maggiormente coinvolti. Tra gli investimenti più valorizzati quelli relativi alle attrezzature produttive e al risparmio energetico

TRENTO. 100 milioni di euro, 20 milioni messi sul piatto dalla Provincia, 300 aziende coinvolte. Questi i numeri che girano attorno al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fers). Nuove risorse per sostenere le imprese trentine e la creazione di lavoro sul territorio.
“E’ stata una scelta precisa quella di utilizzare una parte significativa dei finanziamenti dell’Europa in favore di un programma diffuso di sostegno alle piccole e medie imprese di tutti i settori dell’economia locale che vogliono investire in nuove attrezzature tecnologiche, risparmio energetico, servizi innovativi".
"Questa - spiega l'assessore Alessandro Olivi - è parte di una politica che in questi anni ha aumentato in modo concreto gli strumenti a favore dello sviluppo spingendo sulla leva degli investimenti che generano maggior valore economico e più forti e durature ricadute sociali sul territorio”.
Terminata la fase dell'esame i progetti possono ora essere finanziati. Questo sostegno si inserisce in un percorso più ampio, che comprende anche il bando per progetti di ricerca, approvato nel 2017 e cofinanziato con fondi provinciali, e quello a sostegno delle nuove imprese innovative, approvato la scorsa settimana.
Nel giugno 2017 sono stati approvati dalla Giunta provinciale quattro avvisi confinanziati che mettevano a disposizione del sistema economico trentino oltre 18 milioni di euro (incrementati nel tempo fino a 21 milioni).
In particolare:
2,1 milioni per la prima fase di una nuova edizione del bando Seed Money per la nascita di nuove imprese fortemente innovative (cui si aggiungono 800 mila euro già previsti per le imprese ammesse alla prima fase che troveranno un finanziatore privato)
8,4 milioni per un primo avviso che, in aggiunta agli incentivi tradizionali, destinava risorse europee allo sviluppo delle piccole-medie imprese in chiave qualitativa, per finanziare gli investimenti delle Pmi in strutture immobiliari, impianti e macchinari; 8 milioni di euro per interventi in materia di risparmio energetico con un attenzione alla riduzione dell'impatto ambientale e delle emissioni inquinanti e quindi anche alla responsabilità sociale delle imprese
2,7 milioni per incentivare servizi innovativi e per acquisire nuovi saperi e competenze a servizio del la competitività – anche sui mercati internazionali – delle imprese trentine. Gli avvisi hanno avuto un grande successo. Molti progetti sono stati presentati nel campo del risparmio energetico, dei servizi innovativi e del seed money.
Meno domande sono state presentate sull'avviso per investimenti innovativi che però - in virtù del taglio decisamente maggiore dei singoli interventi – presentava una spesa complessiva prevista decisamente rilevante.
Sono state considerate coerenti con le previsioni dei vari avvisi 443 domande. A fronte dei budget disponibili le imprese che beneficiano di questi contributi sono circa 300, per un contributo provinciale, tramite i fondi Fesr, di quasi 20 milioni di euro, e un totale di circa 100 milioni di investimenti previsti generati.
"L' #Europa c'è - scrive l'Ufficio stampa della Provincia - ma bisogna saper utilizzare bene le opportunità che offre. Come una parte dei fondi Fesr - pari a 20 milioni di euro - che la Provincia ha deciso di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese del #Trentino".