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''A un passo da emergenza carovita: la Lega si rimangia il 'Prima i trentini' e risparmia sulle famiglie'', l'allarme di Cgil, Cisl e Uil sull'inflazione sopra la media nazionale
I sindacati puntano il dito contro l’inadeguatezza delle misure messe in campo fino a questo momento dalla Provincia, parlando di interventi limitati e tardivi come nel caso del bonus energia. Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Uil) e Walter Alotti (Uil): "Imponente investimento comunicativo ma il bonus bollette della Giunta Fugatti taglia fuori oltre 10 mila famiglie con figli minori"

TRENTO. "I prezzi in Trentino continuano a galoppare e c'è un'erosione del potere d'acquisto dei cittadini". Questo il commento di Andrea Grosselli, segretario della Cgil. "Ma la Giunta fa la sparagnina sul bonus bollette. Sono 25 i milioni di euro stanziati dalla Provincia di Trento e grazie alla Svp potranno essere molti di più. Ma nelle tasche delle famiglie di lavoratori e pensionati alle prese col caro bollette arriveranno molti meno soldi. Questa è una decisione di Fugatti e dell'assessore Achille Spinelli che ancora una volta si rimangiano nei fatti il motto 'Prima i trentini'".
Le tre città d'Italia dove l’inflazione è più elevata sono Bolzano, Trento e Catania. Un trend decisamente sopra la media nazionale che resta stabile rispetto a marzo e in fortissima crescita rispetto a un anno fa (+6,9% di media): il capoluogo altoatesino fa registrare un +8,1%, mentre quello trentino si attesta a +7,5%. Una famiglia spende 3.000 in più dell'anno scorso (Qui articolo).
"Questa è una vera e propria emergenza - dicono Grosselli, Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) - le famiglie di lavoratori e pensionati non potranno sopportare ancora a lungo questo trend e il rischio di impoverimento di un’ampia fascia della popolazione trentina è più che concreto".
I sindacati puntano il dito contro l’inadeguatezza delle misure messe in campo fino a questo momento dalla Provincia, parlando di interventi limitati e tardivi come nel caso del bonus energia. “Oltre l’imponente investimento comunicativo - aggiungono Grosselli, Bezzi e Alotti - il bonus bollette della Giunta Fugatti è meno di un pannicello caldo, perché taglia fuori oltre 10 mila famiglie con figli minori. E' sconcertante che pur di fronte a una disponibilità di risorse per aiutare i nuclei familiari le casse di piazza Dante restino chiude per le famiglie".
Per Cgil, Cisl e Uil i 25 milioni di euro stanziati per il bonus bollette, e che in buon parte resteranno inutilizzati per i criteri eccessivamente restrittivi imposti dall’esecutivo, non solo vanno spesi tutti con nuove misure a sostegno di una fascia più ampia di popolazione, ma vanno anche aumentati.
"Arriveranno i nove decimi del gettito derivante dalla tassazione degli extraprofitti, quindi è indispensabile agire con misure strutturali che diano ossigeno alle famiglie. La Giunta - proseguono Grosselli, Bezzi e Alotti - non può continuare a ignorare questa situazione: lasciano le famiglie trentine in difficoltà enormi, dimenticando le ricadute negative anche sul Pil provinciale dato dalla riduzione dei consumi non indispensabili. La continua riduzione del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati danneggia anche l’economia locale".
Per questo Cgil, Cisl e Uil rilanciano le proposte a cominciare dall’adeguamento delle misure del welfare provinciale all’aumento dell’inflazione, "ma anche l’estensione dell’esenzione dell’addizionale regionale Irpef fino ad almeno 20 mila euro per arrivare a innalzare la deduzione dei redditi da lavoro femminile, eliminando magari una volta per tutte la discriminazione tra famiglie italiane e straniere già più volte bocciata dai tribunali di Trento e Rovereto", concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.