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Fierecongressi chiede spazio: ''La riqualificazione è ferma e siamo contrari a ridimensionamenti dei progetti: ci sono accordi e contratti da rispettare''

Il presidente di Riva del Garda Fierecongressi, Roberto Pellegrini: "I nostri progetti in linea con il cronoprogramma ma non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali: tutto è fermo e potrebbe esserci un ridimensionamento del progetto, che però non potremmo accettare: una proposta al ribasso va esclusa perché c'è un'urgente necessità di spazi e c'è il dovere di rispettare gli accordi"

Di Luca Andreazza - 21 aprile 2022 - 21:33

RIVA DEL GARDA. "I lavori per la parte di nostra competenza rispettano il cronoprogramma, ci preoccupano invece i ritardi sul fronte dei cantieri pubblici". Queste le parole di Roberto Pellegrinipresidente di Riva del Garda Fierecongressi. "Non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali ma tutto è fermo e potrebbe esserci un ridimensionamento del progetto, che però non potremmo accettare: una proposta al ribasso va esclusa perché c'è un'urgente necessità di spazi e c'è il dovere di rispettare gli accordi".

 

Una partita ritenuta fondamentale dalla società è quella dell'ampliamento: quattro fronti aperti per un investimento da 50 milioni tra il padiglione G sul lato ovest, il palazzetto dello sport, il parcheggio multipiano e gli spazi a nord. "Le progettazioni che abbiamo preso in carico sono in linea e contiamo di inaugurare le nuove strutture nel 2024, invece la zona della Baltera è una grandissima fonte di preoccupazione".

 

La gara per la costruzione del padiglione G è stata ritirata da Patrimonio del Trentino, l'azienda incaricata è finita in concordato preventivo (Qui articolo). "E' fallita e il blocco dell'iter è dovuto, ma si deve fare in fretta e con certezza nei tempi, altrimenti diventa difficile arrivare pronti sul 2024: non prendiamo in considerazione un cambio di programma rispetto ai piani perché c'è un accordo contrattuale che non si può disattendere. Siamo in attesa di indicazioni anche sul palazzo del Congresso: non si muove nulla".

 

Ritardi che preoccupano Fierecongressi. "Si è purtroppo persa l'occasione di giocare d'anticipo e di sfruttare le limitazioni causate da Covid per avviare la riqualificazione. La speranza naturalmente è quella che i lavori vengano avviati - dice Pellegrini - anche se il biglietto da visita non sarà dei migliori per la presenza dei cantieri con l'afflusso dei visitatori. E' già stata persa un'opportunità di gestire le tempistiche, adesso non possiamo permetterci incertezze sul traguardo: abbiamo assoluta urgenza di volumi".

 

Nonostante la crisi innescata da Covid, la società è riuscita a reggere e si è subito attivata per le digital edition delle varie manifestazioni. "Un modo - evidenzia il numero uno di Fierecongressi - per mantenere i contatti e le relazioni costruite in questi anni. Ci sono stati grandi sforzi e molti investimenti per restare competitivi e un punto di riferimento, per questo non possiamo avere battute d'arresto sulle riqualificazioni. Sono fondamentali per restare un polo di livello internazionale e sviluppare ulteriori mercati".

 

Un comparto in salute che ha appena chiuso Hospitality-Il Salone dell'accoglienza, un'edizione mista a metà tra presenza e remoto con ottimi numeri: 481 espositori, di cui circa il 12% proveniente dall’estero, 38.000 metri quadrati, 8 padiglioni, oltre 100 eventi tra formazione, educational, masterclass e show-cooking, 150 speaker tra testimonial, ospiti e innovatori del settore.

 

"A causa della recrudescenza dell'emergenza sanitaria - spiega Pellegrini - abbiamo preferito calendarizzare la manifestazione a marzo, anche se la collocazione ideale è quella di febbraio. C'è grande soddisfazione per il risultato finale dell'evento, ottimi numeri nonostante le date non ottimali, la concomitanza con il Ttg di Rimini e la scelta strategica di non aprire al pubblico nella giornata di domenica per spingere sulla professionalizzazione della fiera. Non solo, per la prima volta abbiamo ospitato un ministro, Massimo Garavaglia, ma anche altre figure di primissimo piano, come Oscar Farinetti e il presidente di Enit".

 

La società punta sull'internazionalizzazione. "Abbiamo ospitato il presidente dell'ente fieristico di Monaco di Baviera, un colosso del comparto, per scambiare impressioni e know-how, soprattutto per sviluppare sinergie e il segmento dell'outdoor. Abbiamo avuto buyer da GermaniaUngheriaSvizzeraBelgioMaltaGreciaCroazia Uzbekistan. La direzione intrapresa è quella giusta e dobbiamo andare avanti con forza e decisione su questa strada".

 

Oltre a Covid, altre incertezze sono legate all'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina. "Una situazione che subiamo, soprattutto in vista di Expo Schuh: ci sono già segnali buoni, abbiamo triplicato la presenza di espositori cinesi e c'è un grande interesse per partecipare a questo appuntamento. Purtroppo, però, i volumi non ci consentono di ampliare eccessivamente l'offerta. Per quanto riguarda Mosca, solitamente avevamo una quindicina di buyer: quello russo è un settore molto interessante perché sono grandi compratori. Un mercato che avremmo voluto approfondire meglio ma naturalmente ora è tutto fermo e quindi ci concentriamo su altri partner".

 

A fronte delle criticità, Fierecongressi tiene duro con fatica e professionalità. Ma boccheggia alla ricerca di spazi. "La riqualificazione del quartiere è la chiave di tutto. Anche per una gestione migliore dei costi: con la risalita dei prezzi dell'energia e delle materie, la prospettiva di un polo moderno e funzionale è ancora più urgente. C'è l'esigenza di sbloccare la situazione con tempi veloci e certi, altrimenti rischiamo di perdere una leadership costruita in decenni di lavoro e di relazioni", conclude Pellegrini.

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