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Fratelli d'Italia inasprisce le pene per chi uccide gli orsi in Abruzzo e in Trentino è contro i plantigradi, le associazioni: ''Rammarico per le parole di Urzì''

Il parlamentare di Fratelli d'Italia ha pubblicato un post dove cerca di creare un distinguo che giustifichi i due approcci diametralmente opposti per orsi marsicani e alpini. Dal Wwf a Legambiente pioggia di critiche: ''Lascia attoniti l'opinione espressa da Urzì secondo cui l'orso marsicano andrebbe protetto mentre quello alpino, il cattivo tra i due, andrebbe limitato, anche con gli strumenti più “radicali”. Tutti gli orsi in Italia, di qualunque sottospecie essi siano, godono dello stesso status di protezione''

Di L.P. - 26 settembre 2023 - 13:03

TRENTO. In Abruzzo Fratelli d'Italia si impegna ad inasprire le pene per chi uccide l'orso mentre in Trentino lo stesso partito di Giorgia Meloni deve tenere il bordone a un presidente di Provincia, Maurizio Fugatti, che promette di eliminarne 70 (lo fa da svariati mesi senza aver ottenuto nulla) e che si ricandida al governo del territorio senza un progetto di gestione del fenomeno. Sono queste le contraddizioni del populismo più demagogico: a fatti si reagisce sempre e comunque in maniera emotiva e così accade che se da un lato si chiedono pene esemplari per chi uccide gli orsi dall'altro si pensa di fare giustizia della drammatica morte di un giovane uccidendo proprio gli orsi. Ha il suo daffare, quindi, il parlamentare di Fratelli d'Italia Alessandro Urzì che deve cercare di spiegare come mai il suo partito è protagonista in Parlamento dell'azione di inasprimento delle pene (volta a tutelare lo sviluppo della specie) contro chi attenta alla vita degli orsi in Abruzzo (è passato in commessione alla Camera l'emendamento a firma Nazario Pagano, coordinatore regionale Fratelli d'Italia Abruzzo) e al tempo stesso ha esponenti trentini che gridano all'abbattimento. Si è quindi appigliato ad alcuni luoghi comuni che con la realtà dei fatti c'entrano poco, ovviamente.

 

Dire, per esempio, che l'orso bruno in Trentino vive in ambienti antropizzati e non dire la stessa cosa del marsicano è ovviamente sbagliato: il marsicano si muove, eccome, in ambienti antropizzati come sappiamo tutti (e il caso di Amarena lo dimostra apertamente) mentre la stragrande maggioranza degli altri esemplari, sia delle Alpi che marsicani conservando la loro natura schiva e sospettosa nemmeno sappiamo dove sono tanto si muovono in aree assolutamente distanti da centri abitati e presenze umane. Molto contrarie alla presa di posizione di Urzì sono Associazione per il WWF Trentino ODV, Circolo di Trento di Legambiente, ENPA del Trentino, Io non ho paura del lupo APS, LAC Trentino Alto Adige/Südtirol, LAV del Trentino, LIPU/BirdLife Trento.

 

''Per chiarezza - specificano dalle associazioni - è invece necessario specificare che sia la sottospecie Marsicana che l'orso delle Alpi, quest’ultimo salvato dall'estinzione proprio grazie al progetto LIFE Ursus, sono ugualmente potenzialmente pericolosi per l’uomo come tutti gli animali selvatici e come tali vanno approcciati e alla stessa maniera rappresentano un elemento dei nostri ecosistemi di cui gli italiani dovrebbero andare fieri. Non esiste alcuna base scientifica che possa giustificare un diverso trattamento delle due sottospecie''. Ecco che quindi il Wwf prosegue spiegando di accogliere ''con profondo rammarico le parole dell’On. Urzì rispetto al tema orso “alpino” e “marsicano” nel maldestro tentativo di giustificare agli elettori trentini il voto positivo espresso da Fratelli d’Italia ad un emendamento che "inasprisce le pene per chi cattura o uccide gli orsi marsicani”. In particolare lascia attoniti l'opinione espressa dallo stesso onorevole secondo cui l'orso marsicano andrebbe protetto mentre quello alpino, il cattivo tra i due, andrebbe limitato, anche con gli strumenti più “radicali”. Tutti gli orsi in Italia, di qualunque sottospecie essi siano, godono dello stesso status di protezione ed è un dovere delle istituzioni punire chi minaccia la loro conservazione, visto che le pene ad oggi sono ridicole rispetto al danno apportato quando uno di questi animali, a qualunque latitudine, viene ucciso per mano dell'uomo''. 

''Ben venga quindi l'inasprimento delle pene verso questi atti di bracconaggio: è tuttavia doveroso ricordare che è proprio il clima di paura fomentato da un linguaggio e da una conoscenza inadeguati rispetto ai grandi carnivori che rende questi spregevoli atti più probabili. Concludendo - chiosano dal Wwf - constatiamo con rammarico che ad un mese dalle elezioni trentine il tema della conservazione dell’orso sulle Alpi rimane ancora ostaggio di slogan e proclami più che di una seria progettualità con solide basi tecnico-scientifiche''. 

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