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Qualità della vita dei giovani: Trento tra le prime dieci d'Italia. Spicca per formazione, concerti, occupazione e saldo migratorio
I dati elaborati sulle 107 province italiane dal Sole 24 Ore mostrano una realtà ben lontana da quella descritta e centrata solo sulla movida. Trento per i giovani è una dei luoghi più vivibili con Ravenna, Ferrara e Forlì-Cesena ai primi posti e Roma e il Sud della Sardegna agli ultimi

TRENTO. Trento è una provincia per giovani? A giudicare dalle chiacchiere da ''strada'', quelle che riducono tutto alla cosiddetta ''movida'', all'aperitivo serale, al ''non c'è mai niente da fare la sera'' si direbbe proprio di no. In realtà i dati raccontano una situazione molto diversa, una situazione che, per chi ha vissuto in altre province d'Italia, appare forse più comprensibile (come quando si ha a che fare con il tema della sicurezza la questione altrove è enormemente più grave che quella trentina) perché quel ''non c'è mai niente da fare la sera'' è un mantra ripetuto in ogni luogo e in ogni tempo.
I dati, invece, dicono che Trento è tra le prime dieci province italiane per qualità della vita dei giovani tra i 18 e i 35 anni. Si trova al nono posto su 107 province con Ravenna prima, Ferrara seconda, Forlì-Cesena terza e il Sud della Sardegna e Roma all'ultimo posto a pari punteggio. L'analisi è compiuta dal Sole24Ore e prende in esame 12 indicatori ''selezionati per misurare alcuni aspetti che influenzano la vita dei giovani''. E così si trova che Trento è al decimo posto per ''laureati e altri titoli terziari'' tra i 25 e i 29 anni (prima Trieste, seconda Bologna e terza Milano, ultime Trapani e Crotone) è al 99° posto per disoccupazione giovanile (meglio fanno solo Pordenone 107°, Bolzano 106°, Bergamo 105°, Sondrio 104°, Brescia 103°, Prato 102°, Belluno 101°, Cuneo 100°) tra i 15 e i 29 anni.
Trento conserva, poi, uno dei migliori saldi migratori d'Italia (la differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza - per mille abitanti): è al quarto posto dopo Imperia, Parma e Bologna (ultime quattro Crotone, Caltanissetta, Vibo Valentia, Isernia). E' al 34° posto per imprenditorialità giovanile (le imprese con titolare un under 35) e al 13° posto sui canoni medi di locazione (l'incidenza percentuale per un bilocale in zona semicentro sul reddito medio dichiarato nel comune capoluogo): in questo senso Roma è la peggiore con il 67% del reddito che finisce per pagare l'affitto; poi c'è Venezia con il 51,2% e Firenze con il 46,2%. Trento ha un'incidenza del 32,2% comunque molto alta rispetto, per esempio a Rieti (107° posto) che ha un'incidenza dell'8,1% o Terni che è all'11,2%.
Per quanto riguarda il gap degli affitti tra centro e periferia Trento è al 97° posto ed è al 38° posto per quoziente di nuzialità. Il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per 1000 abitanti) vede al primo posto Bolzano staccatissima rispetto alla seconda Agrigento e alla terza Siracusa. Sull'età media al parto in anni della madre al primo figlio la migliore è Siracusa al 107° posto con 30,7 anni, Trento è al 53° posto con 32,2 anni, Oristano la peggiore con 33,5 anni. Stessa posizione sulle ''aree sportive all'aperto'': 53° posto in Italia con 8,9 punti per metri quadri per residente di età tra i 18 e i 35 anni nel comune capoluogo (prima Ferrara a 54,9, ultima Livorno a 0,1).
Per quanto riguarda la presenza di bar e discoteche in rapporto alla popolazione prima è Savona, seconda Imperia, terza Nuoro. Trento è al 63esimo posto, Palermo, Catania e Reggio Calabria in coda. Molto bene la voce ''concerti'': Trento è al 15° posto con 6,1 punti per numero di spettacoli ogni 1.000 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Prima Venezia, seconda Firenze e terza Siena. Ultime Enna, Avellino e Benevento. Metà classifica, invece, per amministratori con meno di 40 anni (58° posto con prima Crotone e ultima Trieste).