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La Federghiaccio alle urne, anche Sergio Anesi a rischio tra tentativi di conferme, aria tesa e vento di cambiamento
Sono soprattutto i Comitati di Alto Adige, Trentino e Lombardia, particolarmente influenti nello scacchiere degli sport invernali, che chiedono un cambiamento e l'avvio di un nuovo ciclo. Diversi i nodi all'ordine del giorno tra potere e personalismi, scarsa considerazione di alcuni settori e Centri federali (quasi) mai sfruttati, come Baselga

TRENTO. E' tempo di chiamata alle urne per la Federghiaccio. L'appuntamento clou è fissato per domani a Verona (8.30 in prima battuta e 10.30 in seconda convocazione) e niente sembra scontato. Tensioni e malumori all'interno dei diversi settori sono palpabili e soprattutto le leadership di Andrea Gios, numero uno della Federazione italiana sport ghiaccio, e del trentino Sergio Anesi, settore pattinaggio velocità e reduce dalla mancata riconferma nel direttivo Coni, sembrano traballare.
Le conferme non appaiono salde e tra i papabili ecco Alberto Berto, storico segretario in Fisg dal 2001 al 2014 e storico allenatore di Stefania Belmondo, per la carica principale e Luigi Sartorato per quella del pattinaggio velocità.
A questo si aggiunge la fibrillazione per il settore curling, che vede in lizza ben tre nomi tra Claudia Alverà, ancora favorito, Eros Gonin, sul quale però peserebbe una causa (sotto), e Adriano Lorenzi. In lizza tra consiglieri tecnici anche il cembrano Adolfo Mosaner.
Sono soprattutto i Comitati di Alto Adige, Trentino e Lombardia, particolarmente influenti nello scacchiere degli sport invernali, che chiedono un cambiamento e l'avvio di un nuovo ciclo. Sarebbero diversi i nodi all'ordine del giorno tra potere e personalismi, scarsa considerazione di alcuni settori e Centri federali (quasi) mai sfruttati, come quello di Baselga, sponsor tramite il Comune della Nazionale, che però si è vista raramente, per non dire quasi per nulla, sull'Altipiano.
Posizioni, definite a rischio, acuite anche dall'ultima vicenda legate alle squalifiche dei pattinatori di velocità trentini Noemi Bonazza e David Bosa, costretti così a saltare le Olimpiadi di PyeongChang.
Questi atleti non volevano essere seguiti dal commissario tecnico azzurro Maurizio Marchetto per scarso feeling, opinione che sembra diffusa nel movimento, ma dall'allenatore delle Fiamme oro Giorgio Baroni, esautorato però a settembre dai quadri federali.
Una volontà più volte espressa alla Fisg per mezzo di documentazione scritta, nella quale non si mettono in dubbio le qualità tecniche, ma quelle umane, una questione ultradecennale.
Dopo diversi "nient" e un presunto scontro tra le parti, i pattinatori avevano abbandonato, sbagliando, il raduno federale a fine luglio: i trentini a quel punto vengono diffidati dalla procura federale e partecipano alle gare internazionali di Inzell, dove fanno segnare tempi importanti, tanto che Bosa risulta il più veloce in Italia, mentre Bonazza la seconda sui 1.500 metri.
A quel punto la Federghiaccio ricorre alla Corte d’appello federale contro la sentenza di primo grado: arriva la squalifica e addio possibilità di staccare un pass per la kermesse a cinque cerchi.
Sono poi altre le criticità che sarebbero state messe in luce da diverse società, come l'assenza di progettualità legata al movimento giovanile, riferimento al pattinaggio velocità Under 23 e juniores costretti a saltare appuntamenti internazionali per carenza di risorse finanziarie, motivazione che striderebbe a fronte di un "pubblicizzato" utile da 3 milioni e 600 mila euro a bilancio dell'intero sistema sport invernali.
A questo si aggiunge la causa aperta del Valpellice Hockey ai danni della Federazione italiana sport ghiaccio e Eros Gonin: una vicenda che riguarda la gestione del Palaghiaccio di Pinerolo, nella quale sembra che Andrea Gios sarebbe intervenuto per agevolare l'assegnazione all'attuale direttore, cioè proprio Eros Gonin.
Un altro documento pesante sarebbe quello targato Isu, la federazione mondiale di pattinaggio: una relazione di sei pagine che criticherebbe apertamente e duramente l'operato di "Fisg eventi" nell'organizzazione dei Campionati mondiali di pattinaggio di figura di Milano 2018.
La certezza, a meno di 24 ore dalle elezioni per il quadriennio olimpico 2018-2022, è quella che tutto è ancora in ballo e i candidati sono in cerca dei numeri per spuntarla.
Sono 275 le società, 31 delle quali in Trentino, a votare: l'assemblea avrà il compito di eleggere inoltre un vicepresidente, due consiglieri atleti, un consigliere tecnico, e un consigliere di settore per ogni specialità (hockey, pattinaggio velocità, pattinaggio di figura, curling, stock sport), oltre presidente del Collegio dei revisori dei conti.
Insomma, se saranno conferme o cambiamenti, non resta che aspettare.