Come sarà Trento nel 2040? Gli studenti del Buonarroti la immaginano così: tanti alberi, biciclette e mezzi pubblici non inquinanti
Gli studenti e le studentesse dell'istituto trentino si sono trovati, questa mattina, per discutere due questioni, fondamentali, per un futuro sostenibile e attento all'ambiente: acqua e stili di vita. L'incontro si inserisce all'interno del tema "Trentino sostenibile del 2040" portato avanti dalla Provincia insieme a Muse, Università e, in particolare il dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale

TRENTO. Come sarà il Trentino del 2040? Ad immaginarlo ci hanno provato le ragazze e i ragazzi dell'Istituto Buonarroti di Trento. L'impegno degli studenti dell'istituto trentino si inserisce all'interno del tema "Trentino sostenibile del 2040" portato avanti dalla Provincia insieme a Muse, Università e, in particolare il dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale con la Cattedra Unesco per i Sistemi Anticipanti affidata al professor Roberto Poli.
Gli studenti e le studentesse dell'istituto si sono concentrati su due questioni, fondamentali, per un futuro sostenibile e attento all'ambiente: acqua e stili di vita. Il percorso provinciale si avvale della partecipazione di componenti della società civile: dagli studenti delle superiori a quelli dell'università, dai cittadini a tutti gli altri portatori di interesse.
Questa mattina, 6 febbraio, i protagonisti di questo percorso sono stati gli studenti dell'Istituto Buonarroti che si sono concentrati su due degli obiettivi posti dalla provincia. L'istituto forma studentesse e studenti negli ambiti della meccanica, della meccatronica ed energia, chimica dei materiali e biotecnologie, elettrotecnica e elettronica, informatica e telecomunicazioni, costruzione ambiente e territorio. Tutti ambiti, insomma, in cui l'approccio sostenibile è di cruciale importanza.
"E' per questo - come sottolinea la dirigente scolastica Laura Zoller - che le iniziative, i progetti e le collaborazioni con imprese e enti sui temi della sostenibilità non solo sono i benvenuti ma sono, spesso, sollecitati dagli studenti". Durante l'incontro svoltosi stamane i ragazzi si sono dunque impegnati, con entusiasmo, per proporre soluzioni e vagliare prospettive rispetto a due obiettivi: acqua e stili di vita.
Il confronto è stato portato avanti basandosi sul metodo "Tre orizzonti", una sorta di "esercitazione di futuro" pensando "tipi" diversi di futuro: possibile, plausibile, probabile, preferibile. Si tratta di una metodologia che viene usata, da alcuni anni, in diversi ambiti (aziende, scuole, servizi pubblici e privati) con ottimi risultati.
Ad interloquire con i ragazzi sono stati, in particolare, Rocco Scolozzi, formatore ed ecologo, Paola Delrio dell'Umse (Strategia sviluppo sostenibile 2030 guidata da Claudio Ferrari) e il dirigente medico Pirous Fateh Moghadam del dipartimento salute. Tra loro anche Giulio Cremona, rapporteaur per l'Università di Trento.
Quindi, come sarà il Trentino del 2040? Le ragazze e i ragazzi del Buonarroti l'hanno immaginato così: un ospedale Santa Chiara all'avanguardia, senza auto e circondato da tantissimi alberi, una città votata alla sostenibilità, biciclette e monopattini, e poi ancora auto e mezzi pubblici non inquinanti e sistemi di irrigazione tecnologici per non sprecare acqua. I ragazzi hanno poi immaginato l'istituzione di un comitato che si incontri, a cadenza mensile, per studiare quali azioni mettere in campo contro l'inquinamento.