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"Da 10 anni i cinghiali 'devastano' i miei campi a Vattaro" (VIDEO), la testimonianza di Alessandro Micheloni: "Lasciato solo dalle istituzioni: probabilmente mollerò"

"Mi hanno fornito una gabbia per cinghiali dicendomi poi di attendere qualche giorno per ottenere il permesso. L'ho tenuta nei miei campi da agosto a ottobre sempre con il lucchetto perché il fantomatico permesso non è mai arrivato. Un oggetto che, se utilizzato, mi avrebbe potuto dare una mano per contrastare un enorme problema, visto che io di agricoltura ci vivo"

Di S.D.P. - 26 settembre 2023 - 19:40

ALTOPIANO DELLA VIGOLANA. Lasciato solo dalle istituzioni davanti a un problema che si potrebbe risolvere. È la storia di Alessandro Micheloni, un allevatore e agricoltore sempre più convinto di voler "mollare perché dopo 10 anni mi sono stancato di andare avanti così - premette a Il Dolomiti -. Da troppo tempo a questa parte i cinghiali distruggono i miei raccolti e, dopo essermi appellato agli enti preposti senza successo non so più cosa fare". 

 

Da ormai 10 anni i campi di Micheloni, che sorgono a Vattaro, sull'Altopiano della Vigolana, vengono distrutti dai cinghiali "che mangiano il mio mais e scavano nel terreno per tirare fuori le patate, buttandole in giro - spiega -. Questa è l'unica zona in cui tali animali danno problemi e secondo me è dovuto al fatto che altrove forestali e cacciatori fanno il loro dovere. Per Vattaro, invece, pare non esserci nulla da fare". 

Dopo innumerevoli appelli (e nessuna risposta) l'agricoltore si è portato lo scorso anno dai forestali a Levico, chiedendo una mano: "Mi hanno fornito una gabbia per cinghiali dicendomi poi di attendere qualche giorno per il permesso - ricorda -. L'ho tenuta nei miei campi da agosto a ottobre sempre con il lucchetto perché il fantomatico permesso non è mai arrivato. Un oggetto che mi avrebbe potuto dare una mano per contrastare un enorme problema, visto che io di agricoltura e allevamento ci vivo", fa notare.

 

"Invece, quella gabbia non l'ho mai potuta usare e quando ho chiamato l'Ufficio caccia a pesca della Provincia per chiedere informazioni in merito all'utilizzo mi è stato detto, al contrario di quanto riportato dai forestali, che non mi serviva nessun permesso - spiega ancora l'agricoltore -. Insomma, indicazioni completamente diverse che hanno condotto a uno stesso risultato: ad oggi, le criticità ci sono ancora e nulla è cambiato. Anzi, il problema negli anni non ha fatto altro che aggravarsi". 

 

Secondo Micheloni la soluzione starebbe "in un intervento di forestali e cacciatori, che dovrebbero essere più presenti anche qui - conclude -. Sono davvero demoralizzato: ormai da due anni mi ripeto che è giunta l'ora di mollare tutto e credo che, visto come stanno andando le cose, lo farò". 

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