"Da 10 anni i cinghiali 'devastano' i miei campi a Vattaro" (VIDEO), la testimonianza di Alessandro Micheloni: "Lasciato solo dalle istituzioni: probabilmente mollerò"
"Mi hanno fornito una gabbia per cinghiali dicendomi poi di attendere qualche giorno per ottenere il permesso. L'ho tenuta nei miei campi da agosto a ottobre sempre con il lucchetto perché il fantomatico permesso non è mai arrivato. Un oggetto che, se utilizzato, mi avrebbe potuto dare una mano per contrastare un enorme problema, visto che io di agricoltura ci vivo"

ALTOPIANO DELLA VIGOLANA. Lasciato solo dalle istituzioni davanti a un problema che si potrebbe risolvere. È la storia di Alessandro Micheloni, un allevatore e agricoltore sempre più convinto di voler "mollare perché dopo 10 anni mi sono stancato di andare avanti così - premette a Il Dolomiti -. Da troppo tempo a questa parte i cinghiali distruggono i miei raccolti e, dopo essermi appellato agli enti preposti senza successo non so più cosa fare".
Da ormai 10 anni i campi di Micheloni, che sorgono a Vattaro, sull'Altopiano della Vigolana, vengono distrutti dai cinghiali "che mangiano il mio mais e scavano nel terreno per tirare fuori le patate, buttandole in giro - spiega -. Questa è l'unica zona in cui tali animali danno problemi e secondo me è dovuto al fatto che altrove forestali e cacciatori fanno il loro dovere. Per Vattaro, invece, pare non esserci nulla da fare".
Dopo innumerevoli appelli (e nessuna risposta) l'agricoltore si è portato lo scorso anno dai forestali a Levico, chiedendo una mano: "Mi hanno fornito una gabbia per cinghiali dicendomi poi di attendere qualche giorno per il permesso - ricorda -. L'ho tenuta nei miei campi da agosto a ottobre sempre con il lucchetto perché il fantomatico permesso non è mai arrivato. Un oggetto che mi avrebbe potuto dare una mano per contrastare un enorme problema, visto che io di agricoltura e allevamento ci vivo", fa notare.
"Invece, quella gabbia non l'ho mai potuta usare e quando ho chiamato l'Ufficio caccia a pesca della Provincia per chiedere informazioni in merito all'utilizzo mi è stato detto, al contrario di quanto riportato dai forestali, che non mi serviva nessun permesso - spiega ancora l'agricoltore -. Insomma, indicazioni completamente diverse che hanno condotto a uno stesso risultato: ad oggi, le criticità ci sono ancora e nulla è cambiato. Anzi, il problema negli anni non ha fatto altro che aggravarsi".
Secondo Micheloni la soluzione starebbe "in un intervento di forestali e cacciatori, che dovrebbero essere più presenti anche qui - conclude -. Sono davvero demoralizzato: ormai da due anni mi ripeto che è giunta l'ora di mollare tutto e credo che, visto come stanno andando le cose, lo farò".