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Il gufo bianco fugge dalla voliera ma Mezzolombardo si mobilita e grazie a Facebook torna a casa
Nicola Fedrizzi aveva portato da Castel Tirolo a Mezzolombardo questo esemplare di rapace per metterlo nella sua voliera assieme alla femmina Camilla. Per giorni cittadini gli hanno segnalato dov'era, dove si stava rifugiando e alla fine venerdì lo ha recuperato

MEZZOLOMBARDO. E' stato ritrovato grazie all'aiuto di Facebook. Stiamo parlando di un bellissimo esemplare di gufo delle nevi. Scappato sabato scorso da un'abitazione di Mezzolombardo per cinque giorni ha svolazzato da un tetto all'altro del paese, lungo via Rotaliana. "E' stata incredibile la solidarietà che si è creata - racconta il proprietario dell'animale Nicola Fedrizzi - e tutto grazie a Facebook. Il gufo è scappato sabato scorso (21 ottobre), io ho messo l'annuncio sulla pagina 'Sei di Mezzolombardo se...' chiedendo a chiunque lo avvistasse di segnalarmelo e così ho postato il mio numero di telefono. Da quel momento ogni 10 minuti ricevevo una chiamata, delle foto, dei messaggini. E' stato davvero incredibile, il gufo è stato monitorato costantemente".

La 'fuga' era avvenuta dopo che Fedrizzi aveva portato da Castel Tirolo questo esemplare bellissimo di gufo bianco. Un rapace molto raro dalle nostre parti ma conosciuto anche perché nei film di Harry Potter il protagonista ne aveva uno identico. "Appena l'ho portato nella mia voliera ha visto la femmina, Camilla, che ho già da un po' di tempo - prosegue Fedrizzi - e si è spaventato. Io ho lasciato la porta aperta per andare a chiamare i miei familiari e lui ne ha approfittato. E' zampetatto fuori e poi è volato via". A quel punto è cominciata la "caccia" al gufo che Fedrizzi è autorizzato a tenere nella voliera costruita appositamente per questi due esemplari ritenuti 'uccelli esotici'.

"Lui è diventato da subito stanziale - racconta ancora - faceva avanti e indietro lungo via Rotaliana per fermarsi sempre sull'ultima casa prima del ponte che porta a Mezzocorona. Non lo ha mai superato. Però prenderlo non era facile. E io dovevo lavorare, ogni giorno, almeno fino alle 17. Quindi poi arrivava l'imbrunire. Finalmente venerdì ce l'abbiamo fatta. Mi è stato segnalato vicino al ponte della ciclabile. L'ho raggiunto e con un pezzo di carne lo ho avvicinato per, poi, prenderlo. I rapaci, infatti, non rispondono al nome. La falconeria è basata sull'alimentazione. Una volta preso l'ho riportato nella voliera dove ha finalmente conosciuto Camilla. Ora stanno bene e sono tranquilli, ma senza Facebook e senza la solidarietà dei miei compaesani sarebbe sicuramente morto. Era molto deperito, non era in grado di cacciare da solo. Ora, sta bene".
