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Centrale unica, non solo in Primiero, problemi anche in Valle del Chiese e Tonale, risponde Brescia

Sul Monte Altissimo ogni tanto può accadere che rispondano i carabinieri di Bologna, ma dipende dalle bizze del tempo. Il sindaco di Storo: "Non è colpa di Trento, ma questo disservizio va risolto. Ogni secondo è importante in caso di emergenza"

Di Luca Andreazza - 18 luglio 2018 - 06:01

STORO. Non solo in Primiero (Qui articolo), la Centrale unica di emergenza non è pienamente operativa anche nell'area sud della Valle del Chiese. Se si chiama da LodroneRiccomassimo, ma anche da alcune zone di Bondone-Baitoni può capitare di ricevere risposta dal Servizio Nue di Brescia.

 

Stesse dinamiche sul Tonale, senza differenza tra rete fissa e cellulare, risponde la Centrale unica di Brescia. Anche in questa caso la causa è imputabile a alcune celle telefoniche. Una curiosità, se si chiama dal Monte Altissimo magari vi potrete mettere in contatto con i carabinieri di Bologna, dipende anche dalle bizze del tempo.

 

In Valle del Chiese la rete fissa non presenta invece problemi, mentre i disagi si presentano se si prova a chiamare da cellulare. Il segnale si potrebbe agganciare al ripetitore bresciano e la telefonata di soccorso arriva così alla Centrale unica di Brescia.

 

Sembra invece tutto regolare nel resto del Trentino: non ci segnalano particolari criticità in Folgaria, Ala e Avio, aree nelle quali il 112 raggiunge senza difficoltà la centrale operativa di Trento. Anche a Ala nessun problema: "Abbiamo avuto un incontro nei mesi scorsi - commenta Claudio Soini, sindaco di Ala - con tutte le realtà coinvolte nei soccorsi, compreso i tecnici del Cue: non sono emersi problemi particolari, tutto nella norma".

 

Come per alcuni comuni altoatesini al confine con la Provincia, anche poco dopo la Vallarsa può accadere invece il contrario, alcune chiamate dal Veneto cadano sul capoluogo trentino, sempre per le celle.

 

"La colpa non è ovviamente della Centrale unica di Trento - dice Luca Turinelli, sindaco di Storo - non capita nella totalità delle telefonate, ma nella maggioranza. Chiaramente è un disservizio che va risolto quanto prima. In casi di emergenza ogni minuto e secondo possono essere decisivi e questo passaggio ovviamente può rallentare i soccorsi".

 

Questo problema non è un fulmine a ciel sereno. Anzi è una criticità che si trascina fin dai tempi del 118. Le celle telefoniche sono, infatti, rimaste le stesse e anche all'epoca, spesso, la risposta arrivava da Brescia. 

 

Emblematico per questo il fatto di cronaca del 5 giugno 2015 e un'omonimia che poteva avere conseguenze tragiche a due settimane dall'introduzione del numero unico in Lombardia

 

Un 70enne era rimasto schiacciato dal trattorino nel bosco sopra Brione (quello però sopra Gussago in provincia di Brescia). Abituati a ricevere le telefonate dal Trentino tra gli operatori si era creato un equivoco e la segnalazione è stata girata a Trento per Brione sopra Condino. Poi tutto si è risolto, ma questo aveva naturalmente complicato i soccorsi al ferito.

 

Il numero unico di emergenza è attivo da oltre un anno e in questo periodo non sarebbero, purtroppo, mancati casi di ritardi nei soccorsi. Lungo la strada provinciale che collega Lodrone e Riccomassimo si è verificato un grave incidente che ha coinvolto due motociclisti

 

"L'emergenza è stata inizialmente gestita a Brescia e quindi da lì dirottata a Trento - spiega il primo cittadino - ma sono passati alcuni minuti prima che i soccorsi giungessero sul posto. Un'altra volta invece sono intervenuti i vigili del fuoco di Brescia per un incendio nel Comune di Bondone: anche in quel caso il cellulare aveva agganciato il ripetitore bresciano. Gli episodi non mancano".

 

Insomma, parte la chiamata, risponde Brescia e, magari nella concitazione della persona che effettua la telefonata, l'operatore può impiegarci qualche istante per raccogliere le informazioni e capire che l'emergenza è di competenza trentina. A quel punto interessa immediatamente la Centrale unica del nostro capoluogo e si attiva tutta la macchina. Frazioni di secondo che allungano la catena.

 

"Si fa più fatica - conclude Turinelli - a coordinarsi. A marzo abbiamo ufficialmente fatto presente questo problema, senza dimenticare le lettere precedenti quando era attivo il 118. Ribadisco che la colpa non è della Centrale unica, ma bisogna far qualcosa: si deve garantire il massimo livello di sicurezza e gestione".

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