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Erano i soldi di Natale per la borsa di studio della figlia, trovata busta piena di denaro: ''Aiutateci a rintracciare la proprietaria''
Subito consegnata alla Polizia. L'appello su Facebook da parte di chi l'ha recuperata a mezzanotte di giovedì e si è subito prodigata per cercare chi l'ha persa. Assieme agli euro - tanti - c'era anche questo biglietto: "La tua borsa di studio, bambola. Vieni presto. Un abbraccio fortissimo, mamma".

TRENTO. Disavventura che si spera – il tempo natalizio dovrebbe essere più o meno portatore di bontà – possa diventare presto una bella storia. Un lieto fine. La storia è questa. Ieri l’altro notte – più o meno a mezzanotte di giovedì 6 dicembre – Katia Cont e una sua collega di lavoro erano di ritorno dal teatro Sociale. Ci erano state per lavoro - la stagione di prosa con le magiche note di Fresu - essendo Katia insostituibile punto di riferimento organizzativo e della comunicazione del Centro Santa Chiara.
Arrivate all’altezza del Torrione di Piazza Fiera, Katia si è accorta di una busta bianca: in terra, nemmeno tanto nascosta alla vista. Ma tuttavia, quasi miracolosamente visto la zona di passaggio affollato a tiro Mercatino, lasciata lì. La dipendente del Santa Chiara l’ha presa. L’ha aperta (era chiusa per bene) e ci ha trovato dentro un sacco – ma proprio un sacco – di euro.
Con la considerevole cifra c'era anche un biglietto, rivolto a Marta che presumibilmente è una studentessa. “La tua borsa di studio, bambola. Vieni presto! Un abbraccio fortissimo. Mamma”. Un biglietto affettuoso che ha colpito Katia Cont e la collega, immediatamente convinte che bisognava far di tutto per recuperare chi aveva perso busta e soldi e chi doveva riceverli.
“Passava una pattuglia della Polizia – dice Katia Cont – l’abbiamo fermata. Abbiamo spiegato quel che era successo e abbiamo affidato loro i soldi invitando i poliziotti a far di tutto”. Poi Katia si è affidata ai social. Ha postato sui Facebook la foto del biglietto ed ha lanciato il suo appello affinché si possano individuare madre o figlia. “Un dovere – dice – tornando a casa mi sono immaginata la disperazione di chi ha perso la busta con i soldi, magari gli sforzi per metterli assieme.
Lì al Torrione c’è il bancomat di una rurale. Forse quei soldi sono stati prelevati lì e poi tra sciarpe, borse, fretta la busta è andata persa. Speriamo che questa vicenda possa finire bene”. Si vedrà. Non è facile, ma è possibile. I social in quest’era di scemenze cliccate attimo dopo attimo non sono esattamente un segno di progresso. Ma se l’uso dei social è “di servizio” – come in questo caso – potrebbero venire utili. Chi avesse qualche informazione si faccia dunque avanti. Con la Polizia, su Facebook e anche con noi de il Dolomiti.