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Esibisce un passaporto falso e in macchina nasconde oggetti rubati per 40 mila euro, arrestato un 20enne
Macchine fotografiche, abbigliamento, argenteria e monete antiche, profumi e penne di pregio. Questo il bottino dei furti messi a segno tra ottobre e novembre in due case in via della Cervara e nel periodo estivo in un'abitazione in collina

TRENTO. E' stato fermato per un normale controllo e in quel momento ha esibito un passaporto falso. Da lì è scattata la perquisizione alla vettura e la polizia ha rinvenuto un tesoretto di oggetti rubati, refurtiva dal valore di quasi 40 mila euro. Arresto confermato dopo il processo per direttissima un 20enne di origine albanese e denunciati per ricettazione altre due suoi connazionali.
"L'attività di maggiore controllo voluta dal questore Giuseppe Garramone - spiega Salvatore Ascione, vice questore di Trento - porta già diversi risultati a seguito del grande lavoro nelle piazze, ma anche nel corso della notte, quando si tengono diversi controlli".
Macchine fotografiche, abbigliamento, argenteria e monete antiche, profumi e penne di pregio. Questo il bottino dei furti messi a segno tra ottobre e novembre in due case in via della Cervara e nel periodo estivo in un'abitazione in collina. Nel mirino in queste occasioni gli appartamenti di un un notaio, un imprenditore e un sotto-ufficiale dell'esercito.
Succede tutto intorno alle 2 della notte tra sabato 9 e domenica 10 novembre, la polizia ferma un'Audi A3 di colore nero in zona industriale a Trento Nord. A bordo ci sono tre uomini e la polizia avvia i controlli dei documenti.
Qualcosa non quadra e, infatti, il passaporto di un uomo, classe '98, risulta falso. E così scattano ulteriori controlli che portano al rinvenimento della refurtiva. Si è arrivati così al giudizio per direttissima, nel corso del quale il 20enne, assistito nell'udienza dagli avvocati Nicola Zilio e Alessandro Falzoni si è avvalso della facoltà di non rispondere, è stato arrestato, mentre sono finiti nei guai anche gli altri due occupanti dell'abitacolo, rispettivamente classe '91 e '93, denunciati per ricettazione.
Le attività sul territorio hanno inoltre portato alla denuncia per uno spacciatore (martedì 6 novembre), mentre doppio colpo venerdì 9 novembre, in carcere un cittadino marocchino che aveva la sospensione cautelare a seguito di un ordine di carcerazione e la notifica del divieto di dimora per un protagonista dell'operazione Bombizona.