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Paga 500 euro un iPhone del valore di 1.300 ma è clonato. La Guardia di Finanza individua e denuncia il truffatore
Il venditore ha addirittura mostrato uno scontrino fiscale, risultato poi falso, riportante il logo di una nota catena commerciale di elettronica dove sosteneva di aver acquistato il prodotto. Da parte della Guardia di Finanza l'invito ai cittadini di fare attenzione agli acquisti quando viene proposta merce notoriamente di valore a prezzi eccessivamente competitivi

ROVERETO. Pensava di aver fatto l'affare della sua vita ed invece era solamente un iphone clonato pagato centinaia di euro. Vittima della truffa è stato un giovane roveretano e a finire nei guai, denunciato dalla Guardia di Finanza di Rovereto è stato un uomo di origine campane.
Il giovane malcapitato aveva acquistato un iPhone di ultima generazione (valore di mercato di oltre 1.300 euro), sedotto dal prezzo di vendita propostogli (500 euro); il giovane si era convinto della bontà dell’affare anche perché l’astuto venditore aveva esibito, quale riprova della autenticità e della lecita provenienza del prodotto, uno scontrino fiscale riportante il logo di una nota catena commerciale di elettronica, dove il venditore sosteneva di aver acquistato il prodotto.

Solo dopo aver pagato i 500 euro e aver aperto la confezione il giovane si è reso conto di essere stato truffato: il cellulare era un clone e lo scontrino, a una successiva analisi, è risultato abilmente contraffatto. I finanzieri del Nucleo Mobile, ricevuta la denuncia e raccolte alcune informazioni, hanno avviato celermente le indagini, visionando le telecamere di sorveglianza presenti nel luogo dove era avvenuto lo scambio e hanno così potuto identificare la targa dell’auto con cui il venditore viaggiava, risultata poi essere intestata alla madre del truffatore. Le banche dati di Polizia hanno fatto il resto: bloccato su strada , il truffatore è stato successivamente riconosciuto di persona dalla vittima ed è stato quindi deferito alla Procura di Rovereto per truffa e vendita di merce contraffatta.
Il sistema di contraffazione e truffa sembra essere analogo a quello scoperto in larghissima scala dalla Guardia di Finanza di Napoli, che nel febbraio di quest’anno ha sequestrato migliaia di iPhone contraffatti provenienti da Hong Kong.
I telefoni fatti passare per prodotti di Cupertino, erano dotati di un'interfaccia grafica del tutto identica a quella iOS, il sistema operativo dei telefoni cellulari della Apple, ma in realtà giravano su Android. Con questo stratagemma i venditori fraudolenti avrebbero venduto al costo legale di oltre mille euro, prodotti truccati di prezzo molto inferiore. I falsi iPhone X venivano infatti corredati di tutti i particolari che ad un primo e poco attento sguardo ne impedivano il riconoscimento. Ai dettagli del telefonino si aggiungevano, poi, quelli dell’imballaggio che veniva perfettamente replicato. C'era la documentazione commerciale di spedizione; sulle confezioni dei prodotti importati risultavano ritratte cuffie acustiche o batterie al litio sostitutive, raffigurate per mezzo di pellicole adesive plastificate di facile asportazione.
Una volta rimosse, invece, venivano alla luce le effigi perfettamente riprodotte del noto brand della "mela" tipiche della casa di Cupertino. Anche nella maxioperazione delle Fiamme Gialle partenopee era stato scovato il sistema dei falsi scontrini riportanti la denominazione di una nota catena di elettronica di diffusione nazionale. I falsi tagliandi fiscali erano stati appositamente predisposti dai truffatori per attestare la verosimile "prova di acquisto" del prodotto tecnologico, al costo legale di oltre mille euro. Gli scontrini avrebbero potuto facilmente essere utilizzati - mediante i canali di scambio dell'usato tra privati, diffusi soprattutto sul web - nei confronti di potenziali acquirenti, ignari della contraffazione e del connesso sistema.
Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Trento, Roberto Ribaudo, ricorda a tutti che il rischio di essere truffati quando viene proposta merce notoriamente di valore a prezzi eccessivamente competitivi è alto e che dietro l’acquisto di prodotti contraffatti si nasconde la criminalità organizzata.
A dimostrarlo sono anche gli ultimi rapporti che vedono l'Italia al secondo posto al mondo dopo gli Usa nella classifica dei paesi con un alto tasso di prodotti contraffatti in circolazione e ne stima il giro d'affari illecito in 5,7 miliardi di euro (1,7 miliardi di euro per la produzione diretta e 4 miliardi di euro per la perdita di gettito sulla produzione indotta in altri settori connessi), con un valore aggiunto sommerso di 6,7 miliardi di euro ed oltre 100.000 posti di lavoro in meno.
La camorra è ritenuta dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri l'organizzazione più dinamica ed attiva nel controllo e nella direzione di questo genere di attività illecite.
Il settore maggiormente esposto è quello dell'abbigliamento, seguono il comparto degli audiovisivi, il materiale elettrico e i prodotti informatici e i prodotti alimentari anch'essi con un miliardo di euro.