Revocati gli arresti domiciliari a Luisa Zappini. La dirigente è indagata per truffa e peculato
Il giudice ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare che aveva colpito la dirigente il 4 aprile. Potrebbe tornare a lavorare in Azienda sanitaria

TRENTO. Alla dirigente provinciale Luisa Zappini sono stati revocati gli arresti domiciliari. Il giudice Claudia Miori ha accolto la revoca della misura cautelare che aveva colpito l'ex numero uno della Centrale Unica d'Emergenza lo scorso 4 aprile. Zappini ha quindi potuto raggiungere la famiglia in val di Rabbi.
Dal punto di vista legale si attende ora la chiusura delle indagini preliminari e il deposito degli atti. Questo permetterà alla difesa di prenderne visione e di rispondere poi agli addebiti.
Le accuse alla dirigente sono due, truffa e peculato. I fatti contestati sono molti e tra questi l'uso di permessi ex legge 104 in modo improprio.
A Luisa Zappini è contestato anche l'uso indebito dell'automobile di servizio, configurando il reato di peculato. Avrebbe usato il mezzo per viaggi personali spostandosi a Rabbi, Verona, Brescia, Riva del Garda.
I guai per Luisa Zappini sono cominciati l'estate scorsa quando il nostro giornale sollevò dei dubbi sul concorso per funzionari della Centrale Unica, segnalando un suo possibile conflitto di interessi. In questo caso era stata aperta un'indagine della Guardia di Finanza al momento ancora in corso.
Successivamente si era aperto un'altro fronte di indagine, partito dopo segnalazioni e interrogazioni depositate da alcuni esponenti del Consiglio provinciale. Dopo aver chiesto nei giorni scorsi la revoca del comando in Provincia ora Luisa Zappini potrebbe tornare al lavoro. Questo presso l'ente di appartenenza e quindi l'Azienda sanitaria.