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Uccise il suo amico, credeva fosse un cervo. Condannato il cacciatore a un anno di reclusione
Michele Penasa, 70 anni, perse la vita. L'incidente mortale avvenne nel settembre dello scorso anno in val Rendena, ieri la prima sentenza inflitta a Luigi Da Rin D'Iseppo: omicidio colposo

TRENTO. Luigi Da Rin D'Iseppo al Pm che lo ha interrogato aveva raccontato di aver visto un'ombra, di aver sentito un fruscio a pochi metri da lui. Credeva fosse un cervo e ha sparato, ma era il suo amico Michele Penasa, che morì sul colpo.
L'incidente mortale è avvenuto nel settembre dello scorso anno in val Rendena, ieri la prima sentenza: omicidio colposo. L'imputato, assistito dall'avvocato Mauro Bondi, ha patteggiato un anno di reclusione, pena sospesa, davanti al giudice Miori.
Michele Penasa aveva 70 anni, un guardiacaccia in pensione molto conosciuto. La sera dell'11 settembre dell'anno scorso si trovava nella zona di malga Calvera in Val Rendena, quando attorno alle 20 fu raggiunto dal colpo di fucile che lo colpì al ventre.
Fu immediatamente soccorso. I Vigili del fuoco di Vigo e i sanitari arrivarono con l’elicottero ma i tentativi di rianimazione furono vani. Sul posto arrivarono anche i carabinieri di Riva del Garda che si misero subito al lavoro per la ricostruzione della dinamica.
Fu subito chiaro che si trattava di un tragico incidente. Furono sentiti tutto il gruppo di cacciatori, ma in poche ore si capì che il colpo mortale partì dal fucile di Luigi Da Rin D'Iseppo.