L'appello di Tonina ai trentini nel mondo: ''Non dimenticate la vostra terra''
Si è chiusa a Storo la tre giorni della Festa provinciale dell'Emigrazione. Annunciata una mostra sulla storia dell’emigrazione presso le 'Gallerie' di Piedicastello per l’estate del 2020

STORO. "Oggi otto trentini su cento vivono all’estero. Dobbiamo valorizzare questo attaccamento al Trentino e questo sentimento di appartenenza alla stessa comunità. Sono certo che così nasceranno preziose opportunità per la nostra terra, per i suoi rapporti culturali e per il suo sistema economico. I tanti ragazzi e ragazze che oggi lasciano la nostra provincia, in maniera provvisoria o definitiva, per studiare, lavorare, o fare ricerca, devono diventare i nostri principali interlocutori per internazionalizzare maggiormente il nostro territorio". Questo il messaggio del vicepresidente e assessore provinciale all'urbanistica, ambiente e cooperazione Mario Tonina ha lanciato durante la Festa provinciale dell'Emigrazione.
"Sono lieto di incontrare 'l'altro Trentino' – ha continuato il vice presidente - quello che vive e lavora fuori dai confini provinciali. E' una soddisfazione indicibile incontrare i trentini che in ogni parte del mondo si impegnano a tenere vivo il ricordo e l'attaccamento alla terra d'origine".
E' stato Storo il palcoscenico della tre giorni che, come ogni anno in una località diversa, consente ai pionieri trentini di rafforzare i legami con la loro comunità. A dare inizio alla festa è stata la messa presieduta da don Andrea Fava e dall'arcivescovo emerito Luigi Bressan, che ha avuto cura di ricordare i "tanti fili" che legano il Trentino al resto del mondo.
E' seguita la sfilata per il centro storico e l'omaggio al Monumento all'Emigrante. La terza giornata si è conventrata sui saluti delle autorità presso il nuovo complesso E20: presenti Mario Tonina, il vicesindaco Stefania Giacometti, il presidente Alberto Tafner di "Trentini nel Mondo", e Mauro Verones, presidente dell'unione delle famiglie trentine all'estero. A leggere l'indirizzo di saluto del presidente Fugatti è stato il dirigente Farella: "Storo ed in generale la valle del Chiese furono terra di emigrazione tra gli anni ottanta del XIX secolo e gli anni Sessanta del Novecento. Moltissimi trentini hanno mantenuto legami e rapporti affettivi con questa zona del Trentino e naturalmente con altre valli. E' proprio questo il valore della festa provinciale sull'immigrazione. Un evento che mette in comunicazione la dimensione del ricordo e della memoria di chi è emigrato, quella rappresentata dalla concreta e quotidiana esperienza di chi oggi vive e lavora in giro. Ritengo sia importante non limitarsi a ricordare l’emigrazione trentina, quanto più la storia, la memoria e l’identità, affinchè possano servire alla costruzione del presente e del futuro. Guardiamo con particolare attenzione ai giovani figli o nipoti di discendenti trentini, ai giovani che hanno intrapreso una vita lavorativa all’estero. Per la nostra regione rappresentate una straordinaria risorsa".
A questo proposito è arrivato anche l'annuncio di una mostra il prossimo anno: "Ho chiesto e concordato con la Fondazione Museo Storico del Trentino, che da anni raccoglie materiale e documentazione sulla storia dell’emigrazione, di predisporre una mostra presso le 'Gallerie' di Piedicastello per l’estate del 2020. Vorrei che fosse un viaggio nella storia dell’emigrazione trentina, capace di trasmettere non solo le conoscenze, ma anche le emozioni".Tonina, nel suo discorso ha voluto ricordare l'importanza del lavorare assieme per le associazioni “importante in questo campo per valorizzare i legami con i moltissimi oriundi, almeno 3,5 milioni in giro per il mondo e per la maggior parte già integrati nella società e spesso con legami indeboliti verso i territori di provenienza. Legami che vanno rinsaldati attraverso nuove costruzioni di senso e di relazione”. Accanto allo storico e significativo fenomeno dell’emigrazione del passato, negli anni più recenti si registra un trend crescente di “uscita” di trentini, tra cui una buona percentuale, circa il 30%, tutti laureati e con profili professionali altamente qualificati.
“L'emigrazione quindi non è finita, ma credo - ha concluso Tonini - che questo possa essere un modo concreto per dare ulteriore senso alle scelte, alle fatiche e ai sacrifici di chi ha dovuto o voluto costruire lontano dal Trentino il proprio futuro".