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Coronavirus, IL VIDEO. ''Questo decreto è una bufala non lo accetto'', ciclista roveretano fermato dalla polizia si appella al ''diritto internazionale''
Questo quanto successo a un ciclista di Rovereto sorpreso a Trento mentre violava il decreto del presidente del consiglio. Cita leggi, si appella a norme, non riconosce l'autorità delle forze dell'ordine. Il sindacato della polizia: ''Bisogna elogiare la calma e la pacatezza degli operatori che, già esposti a rischi notevoli ma indefessi nell’adempimento del dovere, affrontano in questo periodo ogni genere di difficoltà per il bene della comunità''.
TRENTO. ''Un uomo che si definisce non italiano, ma ‘soggetto di diritto internazionale’, che afferma di non voler parlare con gli sconosciuti e chiede agli agenti di identificarsi personalmente, che nega ogni validità dei provvedimenti del consiglio dei ministri in tema di restrizioni per evitare la diffusione del coronavirus, e che accusa i poliziotti di sequestro e abuso''. Questo è quanto si è verificato a Trento in queste giornate di vigore del decreto del presidente del consiglio che chiede a tutti gli italiani di ''stare a casa'' per evitare che il coronavirus si diffonda.
La perfetta descrizione di quanto potete vedere in video qui sopra, la fa Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato raccontando dell'assurdità dell'accaduto e spiegando che ''bisogna elogiare la calma e la pacatezza degli operatori che, già esposti a rischi notevoli ma indefessi nell’adempimento del dovere, affrontano in questo periodo ogni genere di difficoltà per il bene della comunità''. E dire che proprio i ciclisti sono stati già oggetto di richiami e anche ''denunce'' (quanto meno giornalistiche QUI ARTICOLO).
Qui stiamo parlando di ''un ciclista roveretano giunto a Trento in bicicletta - spiega Mazzetti - che ha trattenuto una pattuglia per due ore con le sue farneticazioni, ha esposto i poliziotti a ulteriori rischi perché non era chiaro se fosse o meno portatore del virus, ha creato un danno ingente alla cittadinanza''. I fatti si sono svolti all'altezza del Ponte dei Cavalleggeri di Trento. Alla richiesta di spiegazioni l'uomo ha fornito un foglio di autocertificazione compilato in maniera anomala, e poi ha opposto una lunga resistenza affermando fra l’altro di non essere “cittadino amministrato dallo Stato italiano”. “Questo decreto è una bufala e non lo accetto”, ha ribadito. Ha accusato gli agenti di abuso di potere e sequestro di persona, infine è stato portato in Questura e denunciato a piede libero per violazione del Dpcm 11 marzo 2020.
Lo stesso ciclista ha poi pubblicato il video di quanto accaduto. ''Esserci sempre - prosegue il Fsp Polizia di Stato - è un motto che racchiude una realtà, una garanzia per i cittadini. E sono proprio i cittadini a subire il menefreghismo di chi non ha remore a mettere la loro salute a rischio ulteriore. La cittadinanza sta rispondendo bene alle prescrizioni date, ma chi fa sicurezza teme sempre il rischio emulazione quando accadono cose così sfacciatamente contrarie alle regole. Siamo convinti che oltre a quanto già previsto in termini di ammende e denunce, certi soggetti che contravvengono alle disposizioni dell’autorità in un momento così delicato ed eccezionale debbano essere oggetto di sanzioni amministrative pesantissime e anche chiamati a rifondere i danni alla collettività in sede civile''.