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Coronavirus, ''Troppa gente in giro, parcheggi pieni. Vedo foto che mi fanno incazzare'', Zaia pronto a reintrodurre il limite dei 200 metri dopo 24 ore
Il giorno dopo l'ordinanza di pasquetta, quella del "lockdown soft", il presidente della regione è pronto, infatti, a rimettere il limite. "Non si va in spiaggia, non si va in montagna. E' meglio restare a casa, se si lascia l'abitazione si resta nel raggio. E se viene la tentazione di uscire pensate ai bambini immunodepressi, pensante agli oncologici e pensante anche agli anziani che rischiano la salute"

TRENTO. "Vedo foto che mi fanno incazzare", queste le parole del governatore Luca Zaia che potrebbe già innescare la marcia indietro e istituire nuovamente il limite dei 200 metri per le uscite in Veneto. "Non posso vedere immagini dei parcheggi dei rifugi pieni di auto o sapere che il Soccorso alpino è dovuto intervenire per soccorrere persone in montagna".
Il giorno dopo l'ordinanza di pasquetta, quella del "lockdown soft", il presidente della regione è pronto, infatti, a rimettere il limite (Qui articolo). "Aspetto ancora 24 ore e poi se vedo altre foto così prenderò dei provvedimenti restrittivi - aggiunge il presidente - ma non è giusto che per qualcuno devono pagare tutti i veneti. I risultati sono positivi e c'è una direzione sull'epidemia ma non si deve abbassare la guardia. Abbiamo ripreso il Dpcm, un atto di fiducia, non è una sfida ma una indicazione: i nostri comportamenti incidono sulla salute di tutti. C'è comunque preoccupazione per il rischio recrudescenza e ritorno del coronavirus".
Il Veneto ha tolto la distanza dei 200 metri, la libertà è nella mani della presa di responsabilità dei veneti, ma tutto ritorna in gioco. "Mi hanno mandato foto di parcheggi di rifugi pieni. Questo non va bene - prosegue il governatore - non si va in spiaggia, non si va in montagna. Stiamo facendo tutti un sacrificio, vi chiedo un ultimo sforzo e se si esce di casa è nell'area in cui si può vedere la propria abitazione".
L'appello è quello di rispettare le indicazioni e restare responsabili. "Non si resta a casa perché è scritto nell'ordinanza. Ribadisco che non si fanno scampagnate o pic-nic. Se mi arrivano ancora foto del genere - conclude Zaia - torno a ripristinare i 200 metri. Abbiamo l'obbligo morale di seguire le regole, restare responsabili e mantenere l'attenzione. E' un lavoro di squadra. E' meglio restare a casa e se viene la tentazione di uscire pensate ai bambini immunodepressi e leucemici, pensante agli oncologici che non sono necessariamente solo anziani. Pensante anche agli anziani che hanno il diritto di vivere in salute e non devono pagare dazio dopo una vita di sacrificio e di rinunce perché qualche irresponsabile è riuscito a diventare il vettore del virus".