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Antica piscina trovata sotto piazza Centa. Attolini: "Via libera al parcheggio, ma salvaguardiamo i resti"

Nel corso dei lavori di scvao per la realizzazione del nuovo parcheggio in piazza Centa sono stati trovati i resti della prima piscina olimpionica di Trento, costruita nel 1870. Renata Attolini, segretaria di Sinistra Italiana del Trentino, lancia l'interrogazione: "Vogliamo sapere se ci sono piani per salvaguardare le parti di reperto non interessate dai lavori di scavo e se si vogliano prevedere soluzioni che richiamino l’opera"

Di M.S. - 16 aprile 2021 - 16:40

TRENTO. In piazza Centa si continua a lavorare per la realizzazione di 44 parcheggi sotterranei destinati ai residenti della zona di San Martino. Nel corso degli scavi sono però emersi i resti di una struttura preesistente, più precisamente una piscina olimpionica, la prima costruita nella città di Trento.

 

La “vasca da nuoto” venne realizzata nel 1870 su richiesta dei comandi militari austroungarici presenti a Trento a cui serviva uno spazio dove insegnare ai soldati a nuotare. Venne collocata nell’ex letto dell’Adige che all’epoca attraversava il rione di San Martino e infatti venne chiamata “Nuoto di San Martino”. Dopo poco tempo venne chiusa per dei malfunzionamenti e sostituita dalla piscina “Cock” in via Madruzzo/vicolo al Nuoto. Successivamente l’ex “Nuoto di San Martino” fu sotterrato per realizzare l’attuale piazza Centa, rimanendo nel sottosuolo per oltre un secolo, fino ai giorni nostri.

 

Si sapeva dell’esistenza della vasca, ma non quanto ne fosse rimasto. Nel corso degli scavi è stato trovato un primo strato di impermeabilizzazione in cemento e più a fondo una struttura in pietra, la vera piscina. I resti si trovano a quattro metri di profondità e il loro studio completo richiederà molto lavoro e lo spostamento di grandi quantità di materiale. Uno studio che gli archeologi hanno intenzione di fare, alla pari di quello che si farebbe per degli scavi romani, perché sempre di edilizia antica si tratta, sebbene risalente solo al diciannovesimo secolo.

 

Renata Attolini, segretaria provinciale di Sinistra Italiana del Trentino, vuole che questa struttura venga perlomeno ricordata in qualche modo. Per questo ha inviato in questi giorni un’interrogazione al sindaco e alla Giunta. “Abbiamo ritenuto importante lanciare un’interrogazione per sapere se ci siano dei piani per salvaguardare almeno le parti di reperto non interessate dai lavori di scavo e se, nel ridisegnare il parco si vogliano prevedere soluzioni che possano richiamare i segni e le dimensioni dell’opera, con il reimpiego di parte del materiale prelevato dallo scavo per realizzare percorsi con lastroni e con soluzioni che lascino in evidenza un pezzo del muro di appoggio, pur nel rispetto della ricollocazione dell’area giochi in piena sicurezza”.

 

"Chiediamo infine - conclude Attolini - che si voglia prendere in considerazione l’ipotesi di ricompattare la zona, valorizzando il parcheggio scoperto collocato tra il parco Centa e il silos, con soluzioni di verde cittadino come griglie salvaprato carrabili, arbusti, alberi di piccole dimensioni che non interferiscano con la presenza sotterranea delle fosse del rio Lavisotto, anch’esse di interesse storico, in quanto risalenti al 1800, interamente tombate in pietra, spesso a secco, e coperte con lastre di pietra rossa di cava".

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