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Assalto alle Dolomiti nel fine settimana. Code, parcheggi pieni e pienoni nei rifugi del bellunese
Il clima mite e la zona gialla hanno scatenato la "febbre da montagna" nei veneti, che durante il weekend sono corsi a godersi il sole sulle Dolomiti. Contenti i gestori che sono finalmente tornati a lavorare a pieno ritmo, ma problemi alla viabilità soprattutto la sera

BELLUNO. Sulle Dolomiti bellunesi spunta il sole ed è tana libera tutti anche grazie al recente passaggio a zona gialla del Veneto. Durante il weekend infatti le montagne sono state prese d’assalto dai turisti provenienti dalla pianura veneta.
Gli impianti chiusi e la prospettiva di passare qualche ora rinchiusi in macchina non hanno fermato i veneti, evidentemente desiderosi di godersi l’aria aperta e i primi raggi di un sole quasi primaverile. Su tutti i monti del bellunese sono state centinaia le persone che hanno approfittato del clima mite per gustarsi un fine settimana di montagna.
La chiusura degli impianti di risalita ha bloccato ovviamente lo sci più tradizionale, ma non è stato un problema. I turisti hanno ripiegato sulle attività più varie: ciaspolate, sci di fondo, escursioni, scialpinismo e slittino sono solo alcuni dei passatempi scelti.
Questa grande affluenza ha ovviamente fatto piacere ai gestori dei locali e delle varie attività in quota, che per la prima volta dopo mesi hanno potuto tirare un respiro di sollievo. Non sono mancati pienoni in tutti i punti di ristoro e di sicuro non sono mancati nemmeno i guadagni.
Purtroppo però non è stato tutto positivo: molte le code registrate durante la mattinata. I parcheggi si sono riempiti, portando anche a svariate multe per chi ha lasciato la macchina a bordo strada. I problemi si sono moltiplicati durante il rientro, quando il coprifuoco alle 22 ha complicato il traffico, impedendo un deflusso scorrevole dalla montagna.
Si spera infine che questa concentrazione di persone non abbia provocato una maggiore diffusione del virus, rovinando qualsiasi risultato ottenuto fino ad ora.