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Coronavirus, per l’Europa Trentino e Alto Adige restano in zona “rosso scuro”: l’incidenza superiore alla media degli altri territori

Tutti gli indicatori europei prospettano una situazione epidemiologica preoccupante per il Trentino che a differenza di Alto Adige e Umbria effettua meno tamponi ogni 100.000 abitanti. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha confermato il posizionamento della Provincia autonoma in zona “rosso scuro”

Di Tiziano Grottolo - 18 febbraio 2021 - 13:56

TRENTO. Nonostante le lamentele arrivate dal Trentino il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha confermato il posizionamento della Provincia autonoma in zona “rosso scuro”, assieme ad Alto Adige e Umbria.

 

Colpa dell’incidenza che rimane ancora troppo alta, per essere più precisi secondo il centro di ricerca europeo il Trentino si inserisce nella fascia che va da 480 a 959.9. L’Alto Adige invece continua ad avere un’incidenza superiore a 960.

 


 

Non va dimenticato che anche se le due classificazioni si muovono su parametri molto diversi, la scorsa settimana, l’inserimento del Trentino in zona “rosso scuro” da parte dell’istituto europeo è coinciso con la zona arancione sancita da un’ordinanza del Ministero della Salute Roberto Speranza.

 

Tutti gli indicatori europei prospettano una situazione epidemiologica preoccupante per il Trentino che a differenza di Alto Adige e Umbria non riesce a mantenere un elevato numero di tamponi effettuati. Questo quanto emerge dal report dell’Ecdc. Andando ad analizzare il numero di tamponi effettuati ogni 100.000 abitanti Trento ne effettua tra i 2.500 e i 4.999 mentre Alto Adige e Umbria superano i 5.000 tamponi ogni 100.000 abitanti.

 


 

Anche il tasso di positività si mantiene sopra il 4% secondo l’Ecdc. Stando ai dati nazionali diffusi dalla protezione civile, il Trentino con appena 315 tamponi effettuati ogni 100.000 abitanti (nell’ultima settimana) registra una percentuale di tamponi positivi del 64,97%. Il dato di gran lunga peggiore d’Italia che dovrebbe far suonare qualche campanello d’allarme dalle parti di Piazza Dante.

 

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