Nuovo ospedale trentino, aperta la procedura di decadenza dell'appalto. Sul tavolo l'ipotesi della revoca dell'incarico, si attende la decisione della Provincia
La scelta definitiva dovrà essere fatta ora dal responsabile unico del procedimento. Nelle scorse ore la Guardia di finanza ha eseguito delle perquisizioni nella sede della società Guerrato che figura come “soggetto promotore del progetto” nella gara (con base d’asta di circa 1,7 miliardi di euro) per la costruzione del Not, il Nuovo ospedale Trentino. I reati ipotizzati dalla Procura di Trento sono: “turbativa d’asta e falso ideologico commesso da privato in atto pubblico”

TRENTO. La Provincia di Trento ha avviato la procedura di decadenza dell'appalto per il nuovo ospedale trentino . A confermarlo a ilDolomiti e il dirigente provinciale, responsabile unico del procedimento, Raffaele De Col. Procedura avviata dopo le valutazioni fatte dalle strutture interne.
Quello del nuovo ospedale trentino è un percorso che continua ad essere difficile, soprattutto dopo la notizia arrivata nelle scorse ore. Una nuova tegola arrivata sulla testa della Guerrato, la società che nel 2020 si era aggiudicata l'appalto per 1,7 miliardi di euro.
Proprio in queste ore la Provincia dovrà decidere cosa fare: se confermare la revoca dell'appalto oppure andare avanti. Una scelta non semplice vista la situazione in cui ci si trova.
LE INDAGINI DELLA GUARDIA DI FINANZA (Qui l'articolo)
La guardia di finanza ha eseguito delle perquisizioni nella sede della società Guerrato che figura come “soggetto promotore del progetto” nella gara (con base d’asta di circa 1,7 miliardi di euro) per la costruzione del Not, il Nuovo ospedale Trentino appunto.
Oltre alle perquisizioni, estese anche all’abitazione dell’amministratore pro-tempore, sono stati acquisiti documenti anche all’interno degli uffici della Provincia di Trento. Secondo le accuse la società interessata, assieme alla propria offerta per l’affidamento dei lavori, avrebbe presentato una falsa “proposta di finanziamento”, per un valore di circa 140 milioni di euro, tramite una Società di gestione del risparmio con sede a Malta.
Secondo la ricostruzione degli investigatori delle Fiamme gialle, avvalorata anche dai riscontri ottenuti in territorio di La Valletta, la società maltese non soltanto sarebbe priva dei requisiti patrimoniali necessari a garantire realmente la stazione appaltante, ma non sarebbe nemmeno autorizzata a concedere finanziamenti, dal momento che la propria attività svolta in Italia (senza una stabile organizzazione) sarebbe limitata esclusivamente al mero servizio di “gestione portafogli”. I reati ipotizzati dalla Procura di Trento sono: “turbativa d’asta e falso ideologico commesso da privato in atto pubblico”.
LA BOCCIATURA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI
In aprile la Conferenza dei Servizi presieduta dall'ingegner Vittorio Cristofori con la partecipazione dei vertici dell'Azienda sanitaria aveva bocciato il progetto presentato dalla Guerrato. Sul progetto aveva pesato il fatto che, visto il passare degli anni, la struttura prevista sorgerebbe già vecchia e non sono bastate nemmeno le modifiche che negli scorsi mesi erano state apportate. I giudizi critici, espressi nelle scorse ore dalla Conferenza, arrivavano anche dal mondo della Sanità. Ad intervenire, successivamente era stata la stessa azienda che aveva messo nero su bianco la necessità di fare chiarezza per capire quale fosse il percorso che voleva intraprendere per realizzare un'opera che da anni il nostro territorio attende. Il rischio è che arrivino nuovi contenziosi e richieste di risarcimento milionarie visto il livello della struttura progettata. (Qui l'articolo)