Addio a Salim, stroncato da una malattia. Dalla Guinea aveva trovato lavoro e stabilità in Trentino: "Le parole di poco aiuto nel raccontare il suo sorriso e la creatività"
E' stato anima e promotore del progetto di sartoria sociale "Officina de l’ùcia". E' stata attivata una raccolta fondi per sostenere la famiglia e il ritorno in Guinea: "La sua sartoria era diventata un luogo di incontri, amicizie e sorrisi"

TRENTO. E' morto Salim, stroncato da una malattia. E' stato anima e promotore del progetto di sartoria sociale "Officina de l’ùcia", prima al Centro Sociale Bruno e poi in una struttura dell’associazione Centro Astalli Trento, dove ha prestato servizio come volontario e come socio. E' stata attivata anche una raccolta fondi per sostenere la sua famiglia e per il ritorno in Guinea. "Ha chiesto di stare vicino alla moglie, alle due piccole figlie e alla madre" (Qui info).
Si può donare anche con bonifico bancario intestato al Circolo Arci di Brentonico (Causale "donazione per Salim" - Iban: IT39J0801634420000027091061). Dalla Guinea, Salim aveva raggiunto il Trentino 7 anni fa e si era stabilito in Vallagarina.
ci ha lasciati il nostro amico Salim, dopo una terribile e breve malattia. Era sempre presente alle feste del 1 maggio, frequentava Brentonico e spesso ha organizzato degli stand con i suoi vestiti e le sue creazioni colorate, mix di tessuti africani e di riuso. Quest'anno, avrebbe voluto iscriversi alla Sat, amava la montagna e l'Altissimo in particolare", ricorda il Circolo Arci mentre il Centro sociale Bruno e Astalli proseguono: "In Trentino aveva trovato stabilità e un lavoro, ma aveva anche intessuto una rete sociale così ricca da fare della nostra provincia la sua seconda casa. Un male repentino lo ha portato via, sottraendo a noi un amico prezioso e alla sua famiglia un affetto insostituibile. Le parole sono di poco aiuto nel raccontare il suo sorriso contagioso e la sua creatività, che sono impresse nella memoria di chi lo ha incontrato".
Ha dedicato un anno in Italia al Servizio civile provinciale. "Abbiamo visto la gigantografia di una sua foto sui palazzi e sugli autobus di Trento a sponsorizzare questa opportunità per i giovani. Per anni è stato poi parte della nostra esperienza negli spazi che poi sono diventati quelli della scuola di italiano Libera La Parola Trento. Poi il tuo cammino ti ha portato a trovare altri luoghi dove creare relazioni e contagiarli con la tua creatività e presenza. Ha girato il Trentino e l'Italia per mercati e fiere, portando in giro le sue creazioni: vestiti, borse e zainetti, pensati per unire i colori dell'Africa, il riuso di vecchi materiali e lo stile italiano".
Amava lavorare la terra e negli ultimi anni si era trasferito a Besagno dove viveva e lavorava assieme a Nicola e Maria dell'azienda agricola La Bis. "Salim era arrivato come un dipendente ma, tra caffè e racconti della sua amata Guinea, era diventato un figlio e un fratello. Studiava la teoria della patente, progettava di iscriversi alla Sat locale per conoscere meglio il suo Trentino e le sue montagne, coltivava nuove amicizie a Brentonico e Mori".
La sua sartoria sociale non è stata solo uno spazio di creatività, ma negli anni è diventata un luogo di incontri, amicizie e sorrisi. "Ballava, cantava, cucinava piatti deliziosi, faceva domande, raccontava storie, Salim era così entusiasta e curioso del mondo che era proprio un piacere stargli accanto. Ci ha permesso di farlo anche durante tutto il breve periodo della sua malattia. Sorrideva sempre e adesso ci sorriderà da lassù".