Maltempo, come si è formato il violento nubifragio con grandine a Torbole? Ecco la spiegazione dell'esperto. “Probabili altri forti temporali nei prossimi giorni”
L'analisi di Giacomo Poletti dopo il violento nubifragio che si è abbattuto su Torbole nella serata di ieri: “Si è trattato di un classifico esempio di sollevamento orografico sullo Stivo con scaricamento sottovento”. Ecco perché in questa fase i temporali si sviluppano nelle ore pomeridiane e serali

TRENTO. Strade che diventano fiumi di acqua e grandine, danni a diverse attività e raffiche di vento che hanno superato gli 80 chilometri orari, a causa delle quali un camper è addirittura scivolato nelle acque del Garda: le immagini del violento nubifragio che ieri si è abbattuto su Torbole sono diventate presto virali, mentre nella zona sono stati diversi gli interventi di vigili del fuoco e forze dell'ordine per riportare la situazione alla normalità. Ma qual è il processo che ha portato alla formazione dell'evento? E ci sono possibilità di nuovi fenomeni intensi nei prossimi giorni in Trentino? Procediamo con ordine.
Per rispondere a queste domande il Dolomiti ha contattato l'ingegnere ambientale e membro di Meteo Trentino Alto Adige Giacomo Poletti. “Questa fase – dice l'esperto – è caratterizzata dall'assenza di perturbazioni: ci troviamo in una zona stagnante di bassa pressione, una goccia fredda chiusa. Per i modelli è quindi difficile poter prevedere con accuratezza i prossimi giorni. I temporali nascono a causa del sollevamento dell'aria in quota. Gioca un ruolo importante la spinta e la direzione del vento”. Proprio per questo, come riportato in diverse occasioni, ultimamente le previsioni degli esperti vedono una continua instabilità pomeridiana e serale che segue mattinate più serene e soleggiate.
“Nelle prime ore del giorno le temperature sono più basse – spiega infatti Poletti – e ciò porta a moti atmosferici medi verso il basso, visto che l'aria fredda è più pesante di quella calda. Quando però il sole inizia a scaldare il terreno, il calore viene trasmesso anche all'aria che si riscalda e si espande, iniziando a salire verso l'alto. L'effetto è in sostanza lo stesso di quello che si verifica su una mongolfiera e che le permette di volare. Man mano che salgono in quota però queste 'bolle' di aria calda (nel volo a vela si parla di 'termiche') si raffreddano e condensano, formando le nubi”. Nubi dalle quali, poi, si originano i temporali.
“Chiaramente – dice Poletti – in quota le termiche vengono spostate dall'azione del vento e l'eventuale presenza di una montagna provoca un ulteriore sollevamento, una spinta aggiuntiva spesso determinante. In termini tecnici si parla di lifting orografico, ed è proprio questo che è successo ieri sera a Torbole. L'aria calda si è sollevata dalla zona della Vallagarina e, una volta in quota, è stata sospinta verso lo Stivo dal vento proveniente da nord-est”. A quel punto la presenza dello Stivo ha favorito ulteriormente il sollevamento e si è formato un forte sistema multicellulare (un nucleo si è formato infatti anche sopra l'Altissimo) che ha scaricato sottovento allo Stivo una grande quantità di pioggia (quasi 40 millimetri in circa mezz'ora) e grandine medio-piccola su Torbole.
“In poche parole, i cumuli tendono sempre a formarsi sopra le cime che formano l'ostacolo – conclude Poletti –. Se ieri il vento fosse arrivato da ovest invece che da nord-est, le precipitazioni più intense avrebbero invece interessato probabilmente Rovereto. In inglese si parla di effetto di 'impinging', nel quale l'aria si 'incaglia' letteralmente sulla cima e genera un cumulo che poi viene piegato in una direzione o nell'altra dall'azione del vento. A Torbole ha colpito in particolare l'estrema concentrazione dell'evento, che si è scaricato con tutta la sua violenza su un'area molto piccola. Basti pensare che, rispetto ai 39,6 millimetri arrivati a Torbole, a Riva del Garda sono stati registrati 0,3 millimetri, ad Arco 2,6 e a Nago est 1,6”.
Guardando poi ai prossimi giorni, come anticipato, il contesto di instabilità dato dal moto delle termiche e dall'azione del vento continuerà. “Da sabato in particolare tornerà questo regime instabile – avverte l'esperto – e fino a mercoledì prossimo saranno probabili temporali, anche forti. Difficile invece prevedere con lungo anticipo dove colpiranno con esattezza: dipenderà giorno dopo giorno dalla specifica direzione del vento”.