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Olimpiadi 2026, da Innsbruck arriva la proposta ufficiale (difficile da rifiutare) per l'utilizzo della pista da bob: "Costi per l'Italia massimo 15 milioni di euro"

Il primo cittadino della città austriaca Georg Willi ha annunciato oggi in conferenza stampa di aver inviato una lettera alla Fondazione Milano Cortina 2026 ufficializzando la proposta di utilizzo della pista di Igls per le Olimpiadi di Milano Cortina

Di Filippo Schwachtje - 25 agosto 2023 - 12:04

BOLZANO. Il sindaco di Innsbruck, Georg Willi, ha ufficializzato nella giornata di oggi (25 agosto) la proposta della città austriaca per l'utilizzo della pista da bob di Igls in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. La questione, da tempo dibattuta in particolare per quanto riguarda gli eventuali costi e l'impatto ambientale della (ri)costruzione dell'impianto a Cortina d'Ampezzo (Qui Articolo), è stata affrontata in una conferenza stampa tenutasi questa mattina (25 agosto) a Bolzano e che ha visto la partecipazione, oltre che del primo cittadino della città austriaca, anche di Cristina Guarda e Aurora Floridia (rispettivamente consigliera regionale in Veneto e senatrice di Europa Verde) e del co-portavoce dei Verdi Grüne Vërc Felix von Wohlgemuth.

 

A livello di costi, ha spiegato Willi, l'impianto austriaco necessita di interventi per 27 milioni di euro (già finanziati a quote paritarie da Austria, Tirolo e città di Innsbruck) per il completamento della parte finale della pista, con la messa in funzione di un tratto che garantisca la fermata in sicurezza degli sportivi, ed il contributo richiesto all'Italia si aggira tra i 12.5 ed i 15 milioni di euro per la parte organizzativa relativa a tribune e attrezzature. Non si tratterebbe però, ha detto il sindaco, di un investimento una tantum, ma piuttosto dell'inizio di una collaborazione che permetta ai circa 35 atleti italiani che utilizzerebbero l'impianto di usufruire della pista austriaca anche in futuro.

 

La proposta ufficiale è stata inviata questa mattina da Willi all'amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026 Andrea Varnier per poter dare il via alle discussioni in merito mentre, per quanto riguarda l'ipotesi di ricostruzione della pista Eugenio Monti di Cortina (i cui costi, secondo il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, si aggirerebbero tra i 100 ed i 120 milioni di euro) dopo il bando andato deserto (Qui Articolo) la finestra temporale utile per portare avanti i lavori si fa sempre più stretta in vista del collaudo previsto per la fine del 2024. Si tratta poi di un'opera, come più volte ribadito, molto discussa e che vede la contrarietà delle associazioni ambientaliste (Qui Articolo) e di molti cittadini. Da un punto di vista generale poi, come spiegato da Marco Albino Ferrari e Pietro Lacasella, che per il Dolomiti hanno affrontato in bici il viaggio Cortina-Innsbruck per testimoniare la vicinanza tra le due località (Qui Articolo): “Non può essere un problema coinvolgere un altro Paese in un'Olimpiade già interregionale da Milano alle Dolomiti”.

 

“In diverse conversazioni a Roma – ha detto oggi la senatrice Floridia – mi è stato assicurato che c'erano stati dei tentativi di contattare Innsbruck o il Tirolo. Durante i nostri colloqui preliminari con il sindaco Willi, tuttavia, è apparso subito chiaro che nessuna lettera aveva raggiunto i nostri vicini. Abbiamo quindi deciso di attivarci”. Per i Verdi: “Le criticità, i costi ed i tempi proibitivi per il totale rifacimento della Pista Eugenio Monti, obbligano i politici e i tecnici a fare scelte qualitative, come richiesto dal Cio: usare una pista esistente e non costruire nuove strutture energivore e economicamente insostenibili”.

 

Innsbruck – ha detto il sindaco Willi – in quanto città olimpica, deve e vuole omologare la sua pista di bob e slittino per poter disputare competizioni di alto livello anche dopo il 2024. I costi stimati per l'omologazione ammontano a circa 27,43 milioni di euro, che saranno ripartiti in parti uguali tra la Repubblica d'Austria, il Tirolo e la Città di Innsbruck. La mancata presentazione di offerte per la costruzione dello sliding center a Cortina d'Ampezzo, distante soltanto 168 chilometri da Innsbruck, conferma il rischio denunciato da Verdi fin dal 2021 di non riuscire a realizzarlo nei tempi richiesti dal Cio, ossia la stagione invernale 2024”. Come detto poi, i Verdi evidenziano come i costi siano esplosi: “Superano i 120 milioni di euro e rischiano di aumentare ulteriormente, sia a causa dell'emergenza economica in corso che per via degli alti costi richiesti per cantieri svolti in zone montane in epoche invernali”. “Grazie al lavoro di Europa Verde Veneto – precisa Guarda – si sono resi trasparenti anche gli ingenti costi di gestione e gli accordi non pubblicizzati di coprire le perdite di gestione con fondi dei Comuni confinanti non solo veneti, ma anche delle Province autonome di Bolzano e Trento”.

 

Secondo i Verdi tra l'altro, lo stesso Cio avrebbe sconsigliato “fin dal principio la costruzione di una nuova pista, citando la pista di Innsbruck-Igls come una delle soluzioni più ovvie in termini di cooperazione nella regione alpina centrale. L'Osvi, gestore della pista di bob e slittino di Innsbruck, sta lavorando ad un'offerta agli organizzatori italiani delle Olimpiadi del 2026 che prevede (con un contributo, come detto, di 12,5-15 milioni di euro ndr) di poter organizzare le gare a Innsbruck Igls e poter pianificare una collaborazione anche post Olimpiadi, atta a rilasciare e sostenere gli sport bob, slittino e skeleton italiano. Sarebbe un decimo del costo di una nuova struttura a Cortina d'Ampezzo e ridurrebbe anche i costi delle venues olimpiche legato alle sliding center, il tutto nello spirito dell'idea dell'Euregio, una collaborazione interregionale tra Tirolo, Sudtirolo e Trentino: buona cooperazione e sostegno reciproco”.

 

Per Von Wohlgemuth poi: “L'esperienza di Torino, con una pista dal costo di 110 milioni di euro, dovrebbe servire da monito, come ricordato anche da alcuni degli esperti organizzatori delle Olimpiadi invernali 2006: il tentativo di mantenere l'attività è fallito a causa di costi di gestione annuali di circa 1 milione di euro. Non si dovrebbe compiere lo stesso errore due volte”. Noi oggi, uniti, concludono i Verdi: “Intendiamo aiutare politici e tecnici a fare la scelta che il Cio sollecita da anni alla Regione Veneto: si riusi l'esistente, creando una collaborazione con l'Austria che possa aiutare e sostenere la crescita del bob italiano, senza però indebitare la comunità, specie quella montana tra Veneto e Trentino Alto Adige, per un'opera destinata a risucchiare risorse e fondi, senza rilanciare la montagna veneta né Cortina”.

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