Parroco accusato di violenza sessuale su una persona trans, minacce a un ragazzo dopo delle prestazioni sessuali e possesso di droga
La vicenda sul basso Lago di Garda ha destato molto scalpore. In questi giorni si sono chiuse le indagini ma del prete non v'è traccia

DESENZANO. Dovrà rispondere di violenza sessuale ad una persona trans, di possesso di droga e di minacce a un barista. Il soggetto in questione è nientemeno che un prete, sacerdote di Desenzano di 65 anni, ad oggi irreperibile.
La vicenda è cominciata qualche mese fa con la denuncia di un ragazzo venezuelano che aveva accusato il prete di minacce ripetute. Dalle ricostruzioni il giovane avrebbe avuto dei rapporti sessuali a pagamento con il parroco il quale, però, poi, non lo avrebbe pagato. Gli incontri erano avvenuti tramite l'app ''Grinder'' che il prete usava con un falso nome. Era poi emersa una vicenda di droga: il prete in occasione di un loro rapporto avrebbe usato anche del crack e in un'altra situazione erano stata rinvenuta delle cocaina nella sua abitazione.
Quando? Quando all'abitazione del prete erano dovuti intervenire i vigili del fuoco e le forze dell'ordine perché una persona trans stava minacciando di buttarsi dalla finestra. Nella casa del religioso erano stati rinvenuti 6 grammi di cocaina mentre la persona era salata giù nuda per poi scappare.
In queste ore le indagini sul parroco si sono concluse e l'accusa riguarda proprio la violenza sessuale, il possesso di droga e le minacce. L'ex parroco che da tempo non svolgeva più il suo servizio per la Diocesi di Verona, a cui fa tutt'ora riferimento era già scomparso una prima volta, rendendosi irreperibile, quando erano state avviate le indagini. Ora, al momento della notifica di chiusura delle indagini, sarebbe stato ancora impossibile trovarlo.