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Blitz della polizia e 'fight club' smascherato a Bolzano, diversi giovani nei 'guai'
La questura non esclude anche un giro di scommesse clandestine intorno a questi incontri di 'pugilato' nei cortili di via Cagliari

BOLZANO. 'Prima regola del Fight Club: non parlare mai del Fight Club'. 'Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club'. Queste le battute nel film diretto da David Fincher. Ma al tempo dei social questa regola può finire ko. E così a Bolzano tanti giovani sono finiti nei 'guai' per una serie di combattimenti clandestini nel cortile Ipes-Istituto per l'edilizia sociale dell'Alto Adige in via Cagliari.
Forse hanno preso spunto dal romanzo introspettivo e pungente di Chuck Palahniuk, che ha ispirato l'omonima pellicola inserita dalla rivista britannica Empire al decimo posto tra i 500 migliori film di tutti i tempi, o forse si sono appoggiati alla cultura Bronx, fatto sta che la polizia di Bolzano è entrata in azione per fermare un incontro.
Il blitz delle forze dell'ordine ha portato a identificare dodici ragazzi: alcuni nordafricani, un paio di albanesi, ma anche qualche italiano, tutti segnalati alla procura per i minorenni, compresi i due capi della baby gang pronti a incrociare i 'guantoni'.
Gli incontri, ricavati nei cortili tra ring improvvisati, vedeva anche la partecipazione di decine spettatori e probabilmente questi combattimenti potrebbero nascondere un giro di scommesse clandestine. "Sarebbero stati organizzati incontri di pugilato - spiega infatti la questura - tra giovani, anche minorenni, con la possibilità di puntare denaro sul vincitore dell'incontro, eventualità però negata dai ragazzi che si sono presi un ammonimento per le loro azioni".
Il sospetto che possa girare del denaro su questi scontri proviene anche dal nome del gruppo facebook che pubblica i video: 'Big money match'. "Oltre all'illecito, tutto da dimostrare - commenta ancora la polizia - rimangono i rischi legati a queste sfide fra 'pugili' senza protezioni. Non è possibile partecipare a incontri del genere fuori da quanto previsto dalla Federazione".
Questa attività sembra fosse tanto coinvolgente che un giovane consigliere di quartiere, Ab Chniouli della lista 'Io sto con Bolzano', non volendo perdersi l'ultimo match perché fuori città, avrebbe chiesto una diretta: "Raga, qualcuno faccia una diretta su Instagram che io sono a Padova", si legge, come riporta il Corriere dell'Alto Adige, nello screenshot immortalato da un leghista.
E se la polizia è entrata in azione su segnalazione di alcuni cittadini e questo sembra un episodio isolato, alla vicenda si aggiunge insomma anche un po' bagarre politica tra i partiti altoatesini.