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Internet, aumentano i reati informatici in Trentino. In 5 anni a +96%
La media nazionale è di una denuncia ogni 393 residenti. Il Trentino registra un andamento in linea, mentre a Bolzano il numero di reati informatici è inferiore

TRENTO. E' il Trentino Alto Adige una delle regioni italiane con la minore densità di reati informatici, una denuncia all’autorità giudiziaria ogni 416 abitanti. Considerando le due provincie, i dati riferibili a Trento sono però ben superiori rispetto a Bolzano.
Questo è quanto emerge da un’analisi di DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che con 'Difesa Web' assiste in giudizio i cittadini vittime di frodi informatiche e fornisce strumenti di monitoraggio per prevenire furti d’identità e altre truffe online.
Negli ultimi anni il numero di reati informatici sono aumentati. Dal 2010 al 2015 l'incremento è stato del 90%.
“La nostra ricerca – spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di DAS – evidenzia un fenomeno preoccupante. Nel periodo che abbiamo analizzato le denunce delle forze di polizia all’autorità giudiziaria per reati informatici sono cresciute in Italia di oltre il 51%, con un’incidenza di un reato ogni 393 abitanti. I danni economici per chi subisce questo tipo di reato possono essere rilevanti e a volte difendersi in giudizio può essere complicato e richiedere tempi lunghi”.
Secondo l’analisi di DAS, la provincia di Trento registra una densità di reati informatici in linea con la media nazionale (1 denuncia ogni 393 residenti), mentre a Bolzano la frequenza di questi crimini è inferiore (1/443 abitanti). Tra 2010 e 2015 questi episodi sono aumentati di più a Trento (+96%) che a Bolzano (+84%), collocando il Trentino Alto Adige al quinto posto tra le regioni con il maggiore incremento di questa tipologia di reati.
A livello nazionale, dopo la Liguria, le regioni con la più alta densità di crimini informatici sono Molise e Valle d’Aosta. Troviamo poi un numero elevato di reati anche in Campania, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Puglia, Sicilia e Basilicata sono invece le regioni con la più bassa frequenza di reati informatici.