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Sporcizia e fili di ferro rimossi nel blocco sud de Le Albere. Prime avvisaglie di degrado?

I terrazzi del piano terra del complesso ricompreso all'interno di Passaggio Sebesta sono facilmente accessibili perché ormai privi dei filari che dovrebbero separarli dalle vie. Ed essendo al riparo da pioggia e intemperie sono usati anche per bivaccare

Di Luca Pianesi - 01 maggio 2017 - 16:44

TRENTO. Prime avvisaglie di degrado nel quartiere de Le Albere? Chissà, certo che le immagini qualcosa raccontano. Siamo nel blocco più a sud quello ricompreso all'interno di Passaggio Sebesta. Per intenderci nel complesso che più entra nel grande parco verde in direzione Adige e che si trova parallelo a quello della nuova Buc, la biblioteca universitaria che, finalmente, è riuscita a rianimare l'area.

 


 

 

Tra i vicoli principali del quartiere, adesso, c'è movimento. Il parco è sempre frequentato, i bar e i locali cominciano a girare. I negozi funzionano. Alzando lo sguardo, però, il quadro è meno confortante, almeno nel blocco sud. Le finestre sono chiuse, schermate da scuri in legno e i campanelli sono praticamente tutti "bianchi", puliti, privi di nomi o cognomi. Il blocco di Passaggio Sebesta, poi, forma una specie di quadrilatero la cui zona interna è lontana da sguardi indiscreti, piuttosto isolata.

Le Albere, primi segnali di degrado?

 

 

 Ed ecco, allora, che al piano terra qualcuno ha deciso di andarci a bivaccare e qualcun'altro a mangiare lasciando ben visibili le proprie tracce. Alcuni terrazzi sarebbero separati dalle vie esterne da parapetti delimitati con fili di ferro. Fili che, però, in molti casi sono stati tagliati così da rendere facilissimo l'accesso agli stessi terrazzi che, essendo coperti dai balconi dei piani superiori, risultano al riparo da pioggia o intemperie. E poi ci sono gli ingressi dei giroscale, anch'essi sempre "all'asciutto" e ben coperti. Passandoci questo pomeriggio, poche ore fa, in uno dei giroscale più interni abbiamo visto che c'erano cinque sei ragazzi stranieri che fumavano e si riparavano dalla pioggia. Niente di scandaloso, per carità. Si facevano i fatti loro, lontani da sguardi indiscreti. Anche se erano proprio a fianco allo spazio più degradato dove si trovano scarponi e cartacce. I giroscale più a sud, infine, sono i più periferici del quartiere e difronte a loro hanno, separato da una recinzione, solo un giardino mezzo abbandonato con tanto di roulotte tutta aperta in bella (si fa per dire) vista. Insomma, di degrado vero, forse, ancora non si può parlare ma un controllino in più fatto adesso, magari, potrebbe servire a non parlarne mai in futuro.

 

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