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Stella, l'asina uccisa da un fulmine al rifugio Lefre. "Era la nostra mascotte"
"La saetta ha colpito l'albero facendolo cadere dalla parte opposta a dove si trovava lei, ma la scarica ha investito anche lei. L'ho trovata distesa a terra con due piccoli rametti caduti dall'albero appoggiati sul suo corpo".

PIEVE TESINO. Si chiamava Stella l'asina di 15 anni morta lo scorso 25 giugno al Rifugio Lefre. Durante i forti temporali che hanno colpito il Trentino, un fulmine l'ha centrata uccidendola. "Domenica mattina - spiega il gestore Gabriele Fabbro- si era rifugiata sotto le chiome di due alberi per ripararsi dalla pioggia battente. E' caduto un solo fulmine, quello che l'ha colpita".
L'annuncio compare sulla pagina Facebook dello stesso Rifugio:
"Ciao piccolo tesoro. Oggi un fulmine ti ha portata via. Con un grosso dolore abbiamo dovuto affrontare una giornata al Rifugio con mille domande su dove è Stella e con le lacrime agli occhi abbiamo dovuto spiegare che non ci sei più a causa di un temporale. Sei stata la mascotte del Rifugio e sarà dura affrontare la quotidianità senza di te, con il tuo raglio per chiamarci alla mattina per essere liberata e coccolata da noi tutti. Buon riposo ❤".
Un post a cui sono seguiti moltissimi messaggi, ricordi di turisti e ospiti del rifugio addolorati per la perdita di Stella. "Era come un cagnolino - spiega Gabriele Fabbro - era con noi da 12 anni, era libera di muoversi nei prati e tra i nostri ospiti". Fabbro la ricorda con commozione: "Era docile anche con i bambini che trasportava in groppa attorno al rifugio".
Racconta che gli ospiti le portavano carote, mele, che venivano al rifugio anche solo per trovare Stella, darle da mangiare un frutto o un ortaggio e far giocare i bambini. "Era la nostra mascotte, ci dispiace molto che se ne sia andata".
U fulmine l'ha colpita uccidendola sul colpo. "La saetta ha colpito l'albero facendolo cadere dalla parte opposta a dove si trovava lei, ma la scarica ha investito anche Stella. L'ho trovata distesa a terra con due piccoli rametti caduti dall'albero appoggiati sul suo corpo".


