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Tribunale della penitenza, nessun personaggio in tonca. Nel fiume ci finirà un vizio capitale in salsa trentina
Piazza Fiere gremita. Nuovo format affidato a parte del cast della produzione trentina protagonista di “Voldemort, Origins of the Heir” per far riflettere i trentini sulla trentinità. Giudice e pubblico ministero fingono di essere di Milano e Roma per essere imparziali, ma il pregiudizio non manca

TRENTO. Forse perché in ottobre ci sono le elezioni provinciali, forse questa edizione si è semplicemente deciso di cambiare per far riflettere i trentini. Qualcuno magari è rimasto deluso, ma quest'anno niente nomi e cognomi, nessun personaggio perché nel fiume Adige ci finisce uno dei sette vizi capitali. La certezza è che fino alla sera di domenica 24 giugno bisogna aspettare per conoscere l'esito finale.
Certo la politica non manca, qualche riferimento al governo del cambiamento c'è, un filo per ricollegarsi al nuovo format. Ma nel mirino anche il Dolomiti Pride e il mancato patrocinio e il quartiere Le Albere. Tra le conferme una splendida cornice di piazza Fiera. Gremita, gremitissima.
Il Tribunale di penitenza è, infatti, affidato a parte del cast della produzione trentina protagonista di “Voldemort, Origins of the Heir”, mediometraggio da oltre 13 milioni di visualizzazioni. Nel cast sono presenti Gelsomina Bassetti, Andrea Bonfanti, Alessio Dalla Costa, Andrea Deanesi, Maddalena Orcali e Stefano Rossi.
La drammaturgia è targata Alberto Frapporti, con la regia di Alessio Dalla Costa e Annalisa Morsella e le luci di Marco Comuzzi.
Alle Feste Vigiliane il coraggio di cambiare non manca e almeno per questa edizione la scommessa è vinta. Vero, nessun personaggio, ma il ritmo è incalzante, le risate e gli applausi non mancano per uno spettacolo teatrale che fila via rapidamente per riflettere.
L'argomento? Sono diversi. Si spazia dal punto debole dei trentini all'atteggiamento più riprovevole. In definitiva quale il loro peccato capitale? Accidia, avarizia, gola, invidia, ira, lussuria e superbia.
Insomma il ventaglio è ampio, le domande impegnative, le risposte divertenti e scherzose. Ma dietro l'ironia spesso di cela la verità. E le risposte prova a darle il Tribunale di Penitenza, sempre nel solco di tradizione, goliardia e autoironia.
Insomma a essere sotto processo quest’anno non ci sono i personaggi della vita pubblica trentina, ma la trentinità e i trentini per scoprire la presenza o assenza sul territorio.
Un Tribunale che gioca sui vizi capitali in tutti i sensi. In bilico tra vizio e pregiudizio. I trentini non possono essere giudice, giuria e imputato, così giudice e pubblico ministero arrivano da "fuori", rispettivamente per finzione scenica da Milano e Roma, per essere osservatori esterni e imparziali.
Ma in realtà qualche pregiudizio sul Trentino, abitanti e autonomia c'è. Tra botte e risposte si ride di pregi e difetti della nostra terra. La Tonca tocca all'accidia perché mamma Provincia pensa a tutto.