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I cinque passi per smettere di fumare di Francesca Patton

Nel suo ultimo libro “Liberi di essere liberi, storia di una ex fumatrice” il percorso per affrancarsi dalla dipendenza da nicotina e riscoprire il rispetto di sé

 

Di Adele Girardi - 06 dicembre 2016 - 16:18

TRENTO. Osservazione di se stessi senza giudizio: comprendere come reagiamo in certe situazioni, quali ci fanno bene, quali ci innervosiscono. E' il primo passo per conoscersi e decidere poi come agire. Utilizzo d'acqua: docce, immersioni, nuoto, di aria: gonfiare palloncini. Per anni si è buttato giù il fumo e ora si può compiere l'azione contraria, oppure andare a camminare e correre, dando così libero sfogo all'aria nei polmoni. Elaborazione di una nuova immagine di sé: un'immagine positiva da fissare con disegni o scrittura o in qualsiasi altro modo si desideri (creta, sculture, ecc.).

 

Utilizzo di oggetti o amuleti: affidare a un oggetto esterno il compito che si affidava prima alle sigarette, per esempio a una collana affido il compito di darmi la carica. Invece di fumare per caricarmi...indosso una collana con questo pensiero. Son questi i cinque passi per liberarsi dalla “bionda” che Francesca Patton riporta nel sul ultimo libro “Liberi di essere liberi, storia di una ex fumatrice” (edito da Mandragora nel 2016, pp.95) presentato alla Biblioteca comunale di Trento la scorsa settimana con il patrocinio della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).

 

Non è solo un vademecum per chi vuole smettere di fumare è il racconto della conquista del rispetto di sé. Francesca affronta, determinata a non colmare più il vuoto della sua esistenza con la fida amica “bionda”, cosa si nasconde dietro quell’ automatismo consolidato. Emozioni rimosse, il dolore per la separazione dei genitori, l’incapacità di dire di no, la solitudine e l’ansia del vivere sentendosi inadeguata e la dipendenza dal giudizio degli altri, in particolare del padre. Ed ecco che dopo 15 giorni di non-fumo Francesca decide di tagliarsi di 20 cm i capelli e lo fa proprio nel salone del padre parrucchiere, quasi un’iniziazione, un rito di passaggio verso la consapevolezza adulta. Così l’abbandono del rifugio della nicotina diviene occasione per rimettere in discussione i rapporti con la propria persona, con la famiglia, per reinventarsi e scoprire il proprio posto nel mondo. Un saggio, dunque, adatto non solo a chi vuole smettere di fumare o ha smesso di fumare, ma a tutti coloro che desiderano essere liberi e ritrovare la bellezza della vita.

 

“Quando smetti di fumare, una delle difficoltà principali è che non devi fare alcunché - scrive Francesca – è difficile trovarsi in una fase così delicata senza avere nulla da fare! Dovevo essere creativa. Inventare un modo per non continuare a pensare alla sigaretta”. Un messaggio importante oggi quando sono gli adolescenti a diventare presto i più dipendenti dalla combustione carta-tabacco, compromettendo la loro salute e la loro libertà in una fase della vita dove l’indipendenza è (apparentemente) il loro obiettivo più agognato. “In Trentino sono 93.000 fumatori in Trentino, su una popolazione di circa 520.000 abitanti, quindi sono tanti, sono la metà della popolazione adulta – ha osservato l’assessore alla sanità Luca Zeni durante la presentazione del libro - maggiore concentrazione di fumatori è sula fascia giovane dai 18 ai 34 anni, ma la cosa più allarmante è il dato in crescita tra gli adolescenti”. “L’approccio che cerchiamo di portare avanti è complessivo e riguarda gli stili di vita, perché chi fa sport più difficilmente cade nella dipendenza da fumo”.

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