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Il grande ritorno di Arcobonsai, la città si prepara ad accogliere 25mila persone per la kermesse dedicata agli alberi in miniatura
Dal 24 al 26 settembre Arco accoglierà gli appassionati dei bonsai e della florovivaistica, per la kermesse sono attese oltre 25mila persone. L’assessore alla cultura: “Arcobonsai è uno dei biglietti da visita più importanti della città”

ARCO. Dopo un duplice rinvio a causa della pandemia la 35esima edizione di Arcobonsai e la 22esima di Arcofiori sono finalmente pronte a riaprire i battenti al grande pubblico. La città di Arco infatti si prepara a ospitare la doppia kermesse che a ogni edizione richiama circa 25mila persone. Come sottolinea il presidente, Gabriele Sbaraini, da anni il Convegno dedicato agli alberi in miniatura è considerato fra i più importanti eventi del settore che si svolgono in Italia.
Un risultato ottenuto con il duro lavoro e che quest’anno è stato premiato anche attraverso i patrocini concessi dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo e da quello del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. A voler essere precisi la manifestazione gode (da ben 24 anni) pure del patrocinio del Consolato generale del Giappone a Milano, “un riconoscimento – commenta Sbaraini – che ci onora e ci sprona a proporre edizioni sempre migliori delle precedenti”.
Dal 24 settembre dunque, e fino al 26 dello stesso mese, Arco accoglierà gli appassionati dei bonsai e della florovivaistica. Il programma (QUI maggiori informazioni) è quello concordato a suo tempo con le due Associazioni Nazionali, quella degli amatori, l’Unione Bonsaisti Italiani (Ubi) e quella dei professionisti, il Collegio degli Istruttori Bonsai e Suiseki (Ibs). Una scelta che porterà ad avere ad Arco una mostra dei più bei bonsai e suiseki oggi esistenti in Italia. “Il numero dei partecipanti e la qualità dei prodotti offerti – ricorda Sbaraini – fanno della mostra mercato di Arcobonsai uno dei più importanti avvenimenti europei, secondo solo a quello del Centro Fiere di Genk in Belgio”.

Unica defezione rispetto al programma iniziale è quella del maestro giapponese Jura Takasci che ha preferito rinviare al prossimo anno la sua partecipazione a causa delle pesanti restrizioni anti-Covid tutt’ora vigenti in Giappone. Durante il Convegno, come da tradizione, si svolgerà la gara di lavorazione di una pianta per l’assegnazione del Trofeo Arcobonsai per il quale si sfideranno prima 20 Istruttori Bonsai e poi 18 Club di Bonsaisti italiani. Si potrà assistere alla gara per la scelta del Talento Italiano 2021 oltre che alle dimostrazioni delle Scuole Bonsai Italiane. La principale novità è rappresentata dalla location di queste manifestazioni che si svolgeranno al Palatennis di via Pomerio.
“Questa manifestazione – afferma l’assessore alla Cultura di Arco Guido Trebo – rappresenta un ritorno a una normalità anche se un po’ limitata. Arcobonsai è una manifestazione molto articolata e molto complessa ma rappresenta uno dei biglietti da visita più importanti della città. Coniuga ambiente e cultura. Promozione del territorio e un mix di interessi e di valori importanti per la stessa comunità”.
Come sempre ad Arcobonsai non mancherà la componente culturale che è stata, e rimane, il filo rosso della manifestazione. Si potrà così assistere alle relazioni di Luca Bragazzi, di Massimo Bandera, di Silvia Orsi con il kusamono, di Sonia Stella con il Sumi-e, di Petruzzelli con i suiseki mentre gli istruttori Carlo Cipollini e Adriano Bonini si cimenteranno, ancora una volta, nella progettazione delle piante.
Enzo Zampiccoli, in veste di presidente della Cassa rurale Alto Garda, sottolinea la passione che serve per portare a termine eventi di questo tipo. “Senza la passione delle persone che si prodigano per queste attività non ci sarebbe nulla. Cerchiamo di sostenerle nel limite delle nostre possibilità supportando un territorio che ha una resilienza eccezionale e vanta una comunità con tante persone che non molano”.
Dal canto suo Andrea Cobbe presidente di Assocentro, il consorzio di commercianti del centro storico di Arco, pone l’accento sugli sforzi organizzativi. “Il lavoro da fare è stato tantissimo, abbiamo dovuto coniugare sicurezza e accessibilità perché quando arrivano 25mila persone la situazione va gestita”. Proprio per questo l’organizzazione ha elaborato quello che viene definito un piano “sicuro ed elastico” con accessi scaglionati e controlli anche all’interno dell’evento. “Incrociare tutti questi aspetti non è facile – conclude – anche per questo è importante sostenere chi ci prova, perché ne abbiamo bisogno per continuare a dare opportunità al territorio”.