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Orsi e api, gufi e lupi: la bellezza della fauna in ''Trentino, scrigno di vita'' (VIDEO). La mostra fotografica del gruppo Tetraon a palazzo Trentini
Una mostra che valorizza il frutto complessivo di un lavoro lungo e tecnicamente molto complesso, fatto di pazienti e sapienti appostamenti nel profondo delle foreste, nei silenzi delle praterie d’alta quota, tra le balze rocciose delle cime

TRENTO. Api e orsi, gufi e lupi: quattro fotografi naturalisti trentini svelano la bellezza della fauna alpina che abitano il Trentino. Una raccolta di immagini e scatti in mostra a palazzo Trentini in via Manci a Trento.
Le foto di Tomaso Baldassarra, Silvio Lujs Bejarano, Ivan Callovi e Daniele Dallabona, soci di Tetraon (associazione che dal 2014 si dedica appunto alla ricerca e documentazione fotografica del “mondo nascosto" - Qui info), sono protagoniste in "Trentino, scrigno di vita", una mostra inaugurata a fine maggio alla presenza di Walter Kaswalder (presidente del Consiglio provinciale), elogiata dall'assessore provinciale Mirko Bisesti e dall'assessore regionale Lorenzo Ossanna.
Una mostra che valorizza il frutto complessivo di un lavoro lungo e tecnicamente molto complesso, fatto di pazienti e sapienti appostamenti nel profondo delle foreste, nei silenzi delle praterie d’alta quota, tra le balze rocciose delle cime.

In catalogo il presidente del Consiglio provinciale ha collegato e inquadrato questa iniziativa culturale anche con l’importanza della recente modifica della Carta costituzionale, documento che ha inserito tra i principi fondamentali della nostra Repubblica la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, nonché la tutela degli animali.

L’allestimento di via Manci 27 a Trento è interessante per il valore fotografico delle opere, ma anche perché i ricercatori del Muse – Osvaldo Negra, Karol Tabarelli de Fatis e Maria Vittoria Zucchelli – hanno collaborato con il Consiglio provinciale e le hanno corredate di schede esplicative, preziose sotto il profilo didattico e scientifico.

Il visitatore scopre così “chi sono” la rana verde, il biacco e altri serpenti, la salamandra pezzata, i nostri rapaci notturni, la rara pernice bianca, gli ungulati delle vette, i galliformi alpini, la lepre variabile e altre meraviglie della natura che ancora resiste all’antropizzazione del territorio e al cambiamento degli habitat. Per dirla con i ricercatori del Muse, che scrivono nel catalogo, “i grandi e piccoli organismi che l’ipertrofia di un’umanità invadente e distratta relega nell’ombra o spinge in spazi-tempi ritagliati ai margini del nostro”.
Al momento inaugurale Baldassarra – a nome del gruppo – ha spiegato che gran parte delle foto sono state scattate nella zona della val di Fiemme. E che il movente di tutta questa paziente opera – in atto da ormai 6 anni – è senz’altro condividere la bellezza eccezionale delle terre alte trentine.
A applaudire i fotografi c’era Patrizia Famà per il Muse e c’erano anche il vicepresidente del Consiglio regionale Luca Guglielmi e i consiglieri provinciali Claudio Cia, Gianluca Cavada, Denis Paoli, Devid Moranduzzo e Paolo Zanella.
La mostra “Trentino, scrigno di vita” sarà liberamente visitabile a palazzo Trentini, in via Manci 27 a Trento fino a sabato 2 luglio. Apertura dal lunedì al venerdì in orario 9.30-13 e 14.30-18 e sabato dalle 9 alle 12.30.