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Olimpiadi, dubbi del Cio sulla sostenibilità dell'Ice rink trentino e chiede di valutare a Milano l'Arena civica. Giochi a rischio per Baselga di Pinè?
La location di Baselga di Pinè richiede un intervento di almeno 70 milioni per essere coperto. E fin qui non ci sarebbero problemi. Il nodo arriverebbe a kermesse conclusa: l'impianto rischia di perdere tra i 570 e gli 830 mila euro all'anno. E per questo il Comitato olimpico internazionale vuole giocare la carta di Milano. Fugatti: "Se si dovesse optare per un impianto all’aperto, a maggior ragione, la scelta dovrebbe ricadere su Piné"

TRENTO. Le Olimpiadi Milano-Cortina sembrano ancora distanti, ma Baselga di Pinè deve guardarsi le spalle. C'è l'ipotesi di spostare le gare di pattinaggio velocità nel capoluogo meneghino.
Sono già previsti anche alcuni test per comprendere le effettive potenzialità dell'Arena civica. E' qui che verrà ricreato un rettangolo di ghiaccio delle stesse dimensioni di un campo da hockey. L'obiettivo dei tecnici del Cio-Comitato olimpico internazionale e della Federazione mondiale di pattinaggio sul ghiaccio è quello di capire se, senza una copertura di protezione, la superficie riuscirà a evitare la formazione di quella "patina" che renderebbe impossibile promuovere tra cinque anni l'ovale dell'Arena nella sede delle gare di pattinaggio di velocità.
Questo esperimento è fissato dal 6 al 22 febbraio per valutare quella che potrebbe essere la situazione proprio nei giorni della kermesse. Ma questo significa che Baselga di Pinè perderebbe le competizioni di speed skating. La richiesta di portare avanti questi test è arrivata proprio dal Cio, guardata naturalmente con interesse in Lombardia: "Ovviamente non spetta a Milano la scelta di un eventuale trasferimento delle sedi di gara - il commento dell'assessora Roberta Guaineri - ma questa sarebbe un'ottima opportunità per la città, che non pregiudica tra l'altro l'utilizzo dell'Arena da parte degli atleti: quella è e rimane la loro casa"
Come si è arrivati a valutare questo rimescolamento del programma condiviso tra Lombardia, Veneto, Trentino e Alto Adige? Tutto parte dalle "New Norm" dettate dal Cio per contenere i costi e puntare sulla sostenibilità dei Giochi. La scelta di Milano-Cortina ha promesso di rispettare questo spirito e utilizzare il più possibile impianti esistenti e non lasciare ai posteri le più classiche cattedrali nel deserto.
Il Cio stesso, però, avrebbe espresso dei dubbi sulla pianificazione originale del pattinaggio velocità. La location di Baselga di Pinè richiede un intervento di almeno 70 milioni per essere coperto. E fin qui non ci sarebbero problemi in quanto la Provincia è disposta a intervenire. Il nodo arriverebbe a kermesse conclusa: l'impianto rischierebbe di perdere tra i 570 e gli 830 mila euro all'anno. E per questo il Comitato olimpico internazionale vuole giocare la carta di Milano.
Da qui la presa di posizione del Trentino. Da un lato piazza Dante rassicura ("La Provincia collaborerà costantemente con i Comuni di Baselga di Piné e di Bedollo in tutti i passaggi che riguardano la candidatura per le Olimpiadi invernali del 2026, in particolare per gli aspetti progettuali, realizzativi e di inserimento paesaggistico della struttura che, secondo il dossier di candidatura, servirà per le 14 gare olimpiche del pattinaggio di velocità") e dall'altro lato rivendica: "Se si dovesse optare per un impianto all’aperto, a maggior ragione, la scelta dovrebbe ricadere su Piné".
Insomma, la partita per quanto riguarda l'Altipiano è già di difesa, un concetto ribadito anche nel corso dell'incontro tra il governatore e i sindaci Alessandro Santuari e Francesco Fantini. Durante il confronto è stata evidenziata l’attenzione che il Cio riserva al tema della sostenibilità nel tempo dell’impianto.
"E' stato ribadito che i confronti proseguiranno con la Fondazione Milano - Cortina 2026 e il Cio per decidere quali soluzioni tecniche adottare. La Provincia ha comunque confermato la volontà di proseguire secondo quanto previsto nel progetto di candidatura e nell’Host city contract. L’obiettivo è quindi quello di individuare una soluzione sostenibile confermando Piné come sede olimpica. Questa posizione verrà ribadita nelle sedi ed organismi deputati a definire l'assetto infrastrutturale dedicato all’evento sportivo olimpico", conclude Fugatti.