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Carenza di personale nelle Rsa, fino a 500 euro ai dipendenti che trovano nuovi operatori. Le case di riposo di Longarone e Zoldo: "Le stiamo provando tutte"

L'accordo siglato tra l'azienda "Servizi alla Persona Longarone Zoldo" e i sindacati prevede 250 euro se il candidato supera il periodo di prova, altri 250 al quarto mese di permanenza. Inoltre sono previsto circa 206 euro in più al mese liquidati in buono pasto. Boito: "Cerchiamo di rendere il lavoro più attrattivo ed essere più competitivi"

Di Francesca Cristoforetti - 28 ottobre 2022 - 18:01

VAL DI ZOLDO. Fino a 500 euro ai dipendenti che riescono a trovare un operatore socio-sanitario per la struttura: 250 euro nel caso in cui il candidato superi il periodo dei tre mesi di prova e venga assunto, altri 250 al quarto mese di permanenza della nuova risorsa. E' questa una delle soluzioni proposte dall'Azienda speciale consortile "Servizi alla Persona Longarone Zoldo" che gestisce la casa di riposo "A. Santin" e la "Cav. L. Barzan" negli omonimi comuni.

 

"Nel bellunese, ma come in tutto il Veneto, il personale nelle Rsa è in sofferenza - spiega il direttore generale Arrigo Boito -. Per questo stiamo provando di tutto, anche per rendere il lavoro più attrattivo. Questo è stato possibile attraverso l'accordo con i sindacati che prevede, oltre a questo bonus, anche circa 206 euro in più al mese liquidati in buono pasto: abbiamo voluto creare un prodotto welfare per essere maggiormente competitivi. Abbiamo cercato di stanziare maggiori risorse per chi si occupa di persone anziane, non essendo ancora ben retribuito questo lavoro".

 

Il premio è pensato perciò per i dipendenti che si mettono in gioco per aiutare a trovare personale e viene previsto dall’accordo integrativo firmato dal direttore generale e i rappresentanti sindacali Andrea Fiocco (Cgil Fp), Mario De Boni e Leone Zingales (Cisl Fp), Simone Centa (Fisascat Cisl) e Marina Carelli (Uil Fpl).

 

L’accordo firmato lo scorso 14 ottobre, che mette in campo una strategia innovativa finalizzata a fidelizzare il personale in forza nelle due strutture (88 i dipendenti) e trovarne di nuovo, si inserisce in un contesto di grande difficoltà per le case di riposo del territorio bellunese, che "da mesi fronteggiano una gravissima carenza dei profili professionali assistenziali e sanitari e la fuga dei dipendenti verso le strutture pubbliche che offrono un contratto che prevede stipendi più alti e istituti contrattuali più convenienti", scrivono i sindacati.

 

"L’azienda - si legge nell’accordo - intende mettere il proprio personale nelle migliori condizioni economiche e lavorative, confidando che tali condizioni rappresentino il presupposto ideale per erogare la miglior assistenza e i migliori servizi all’utenza, ma anche gratificare l’impegno e lo sforzo profuso dal proprio personale".

 

L’accordo integrativo, che avrà validità fino al 31 dicembre 2023 a partire da ottobre 2022, introduce a favore dei propri dipendenti l’erogazione del buono pasto da 8 euro per ogni giorno lavorato in presenza, il che significa un aumento medio per ogni lavoratore di 200 euro al mese in welfare.

 

"Si tratta - spiegano Fiocco, De Boni e Zingales, Centa e Carelli - di un accordo che mette sul piatto importanti risorse per fidelizzare i dipendenti e arginare quella che ormai è una vera e propria fuga dalle case di riposo. Va riconosciuto l’importante impegno della struttura per andare incontro ai propri lavoratori messi a dura prova in questi anni di grandi difficoltà legate alla pandemia. Va anche sottolineato che l’azienda si sta muovendo nel territorio di Zoldo anche per mettere a disposizione dei neoassunti degli alloggi".

 

A questo quindi si aggiunge, nell’ottica di incentivare il contributo da parte di tutto il personale finalizzato alla ricerca e inserimento in organico di nuovi operatori sociosanitari, un riconoscimento dell'azienda ai suoi dipendenti con "un premio, una tantum del valore lordo di 500 euro per ogni segnalazione di candidati effettuata che, al termine del percorso di selezione, si concretizza in una nuova assunzione", spiegano i sindacati.

 

I primi 250 euro saranno riconosciuti "al superamento del periodo di prova della nuova risorsa", mentre gli altri 250 "al quarto mese di permanenza in servizio".

 

L’accordo prevede infine che entro la fine dell’anno, a chiusura del bilancio, le parti si reincontreranno per valutare la possibilità di una ulteriore erogazione in welfare aziendale a favore dei dipendenti.

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