Contenuto sponsorizzato

Caro energia e inflazione spingono i prezzi ma gli stipendi restano fermi: ''E' la 'crisi del costo della vita': serve un Next Generation Eu Energy sull'esperienza di Covid''

Il docente di Economia e management all'Università di Trento e membro del gruppo degli esperti a servizio della Commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo, Roberto Tamborini: "La combinazione tra inflazione e stagnazione dell'economia è la situazione peggiore da affrontare. Un quadro simile agli anni '70 quando anche l'Italia è stata investita dalla crisi del petrolio"

Di Luca Andreazza - 02 novembre 2022 - 05:01

TRENTO. Il costo della vita aumenta. Sale il costo della tazzina del caffè al bar, vengono adeguati i canoni bancari e ci sono ritocchi per fronteggiare il caro bollette in primis. I prezzi salgono (per probabilmente non scendere più) mentre gli stipendi restano fermi. Il caro-vita inizia a mordere mentre c'è un gap salariale di oltre 50% tra i giovani al primo contratto che sono pagati meno rispetto ai colleghi di fine carriera. Un disallineamento iniziato nel 2008, una crisi acuiti dall'emergenza Covid che ha ulteriormente assestato un colpo in questa direzione (Qui articolo).

 

Negli ultimi 20 anni sono triplicate, sulla base dei dati Istat, le persone che vivono in condizioni di povertà (Qui articolo). Una situazione complicata in partenza e ora ecco l'inflazione, il caro bollette e la risalita dei costi delle materie prime. Solo la spirale inflazionistica pesa per oltre 1 miliardo in Trentino, una dinamica che erode e brucia i risparmi (Qui articolo).

 

"Le preoccupazioni sono realistiche perché ci si trova a fronteggiare sostanzialmente diverse situazioni di crisi nello stesso momento". A dirlo Roberto Tamborini, docente di Economia e management all'Università di Trento e membro del gruppo degli esperti a servizio della Commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo. "La ricetta? Non è per niente facile, diffidate di chi dice il contrario. Siamo nel tempo dell'incertezza radicale. Bisogna tener conto che questa fiammata inflazionistica spinge le Banche centrali ad aumentare i tassi d'interesse, ma sono interventi di breve periodo e che incidono negativamente su produzione e occupazione. Per compensare questi effetti occorre attuare alcuni interventi fiscali ben mirati. Poi si deve accelerare senza indugio sulla transizione energetica e predisporre un Next Generation Eu Energy, il pacchetto di misure sulla falsariga di quelle messe in campo per affrontare le ripercussioni causate da Covid".

 

E un singolo territorio, naturalmente, non può cambiare le dinamiche, anche se forte dell'autonomia. "Il Trentino - aggiunge Tamborini - può attuare più agevolmente determinate misure per attenuare qualche situazione. E, infatti, le crisi spesso arrivano un po' dopo ma le azioni in questi casi possono avere effetti molto limitati perché è necessario intervenire a livello nazionale, europeo o perfino globale". 

 

A incidere c'è l'inflazione. La crescita dei prezzi è praticamente in doppia cifra quando il dato si dovrebbe attestare intorno al +2% per mantenere un equilibrio tra costi e benefici. "Questa dinamica è iniziata nella seconda metà nel 2021 - prosegue il docente di Economia e management - un trend che si è riscontrato prima e più velocemente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, successivamente e più lentamente in Europa. A ogni modo è un fenomeno globale che colpisce i Paesi avanzati, emergenti e l'America Latina: questo complica ancora di più il quadro".  

 

Poi c'è la risalita dei costi delle materie prime e delle materie prime energetiche. "Da lì è arrivata la spinta iniziale sui prezzi. L'energia, come gas e petrolio, ha un impatto visibile e trasversale anche nella vita quotidiana. Il ruolo di altre materie prime, che incidono nei passaggi intermedi della produzione, in generale è poco percepito - evidenzia Tamborini - ma ha ripercussioni quotidiane molto importanti: pensiamo alla carenza dei microchip oppure all'assenza delle componenti dell'automotive, un settore che si è fermato sostanzialmente per 6 mesi. Questa situazione colpisce l'offerta e alcuni beni diventano difficili da reperire e il prezzo inevitabilmente aumenta ". 

 

Dopo il lockdown e le restrizioni per fronteggiare l'emergenza Covid, c'è stata l'attesa ripartenza per quasi tutti i settori. Anche le aziende trentine hanno chiuso i bilanci con importanti segni "più" ma ora tutto rischia di fermarsi e sono soprattutto le bollette a far tremare tanto i settori produttivi quanto le famiglie. 

 

"Il rimbalzo dopo le limitazioni è stato indubbiamente molto forte - aggiunge Tamborini - il Pil in Italia è cresciuto del +6,5%. Una ripresa importante e, per certi versi attesa, ma molto più marcata nonostante la necessità di dover rimettere in moto le varie catene produttive. Un quadro che tipicamente può creare inflazione, che ha iniziato a salire: non ci si poteva però aspettare in modo così deciso e così a lungo".

 

A giocare un ruolo anche l'aggressione militare della Russia in Ucraina. "Il quadro già molto complicato risente delle tensioni geoeconomiche: non è più una semplice questione di domanda e di offerta. Le materie prime diventano un bene strategico, modalità e rotte dei trasporti vanno modificate, i tempi si allungano. Questo aumenta ancora di più le difficoltà di approvvigionamento, produzione e fornitura. Il tutto si traduce nella "stagflazione", la combinazione tra inflazione e stagnazione dell'economia, la situazione peggiore da affrontare. Una situazione simile agli anni '70 quando anche l'Italia è stata investita dalla crisi del petrolio con la spirale inflazionistica che è andata al +25%. E gli effetti sono evidenti sul carrello della spesa e sulla scelta dei consumi con una forte erosione del potere di acquisto".

 

E in questo scenario ci sono stipendi fermi e crescita dei prezzi. "E' la "crisi del costo della vita", come la chiama il Fondo monetario internazionale - continua Tamborini - . E infatti sono suonati i campanelli d'allarme delle Banche centrali perché si entra nella zona di rischio in cui l'inflazione può sfuggire dal controllo. Per questo si alzano i tassi di interesse: l'inflazione deve essere frenata perché se si lascia correre i danni colpiscono soprattutto i lavoratori, che non riescono in questa fase a proteggere il potere d'acquisto. Come diceva Luigi Einaudi, l'inflazione è una tassa sui salari. Ma nello stesso tempo, sempre secondo il Fondo monetario, due terzi dei Paesi del mondo sono in rallentamento o rischiano di entrare in recessione".

 

Le restrizioni monetarie da sole non bastano, serve anche una politica fiscale. "La fiscalizzazione delle bollette è una prima soluzione di breve periodo - dice il docente - con benefici misurabili e con effetti quasi immediati. I governi si devono fare carico di questi costi per sostenere concretamente il potere d'acquisto. I prezzi dell'energia sono la fonte principale di questa difficoltà e i benefici ci sarebbero a cascata. Questa azione rende meno urgente un rinnovo contrattuale che necessita di una trattativa tra sindacati e parti datoriali e poi verserebbe altra bezina sul fuoco dell'inflazione. Poi è chiaro che queste politiche sono più difficili da attuare nella zona Euro per quei Paesi con debito alto come l'Italia, con spazio fiscale più ridotto rispetto alla Germania". 

 

La crisi energetica rischia paradossalmente di rallentare la transizione verso altre fonti. "E invece serve un'accelerazione per l'ambiente, per la sicurezza e per il portafoglio. Siamo già in ritardo e avremmo dovuto avviare la trasformazione nei decenni passati. Inoltre - spiega Tamborini - più si aspetta, più diventa tardi e più costa, quindi non conviene aspettare e tergiversare: il futuro sostanzialmente è adesso e oggi".

 

L'unica strada per provare a uscire da questa crisi è quella di un mix di politiche monetarie e fiscali. "Le Banche centrali sono chiamate a intervenire con misure mirate e non espansive. E poi si deve varare con estrema urgenza un Next Generation Eu Energy. Non sono i famigerati Eurobond e avrebbe una coerenza con la transizione ecologica e quanto deciso a livello comunitario nelle riforme post Covid. E' chiaro che poi ogni Paese ha le sue debolezze e le sue peculiarità ma i percorsi e le soluzioni ci sono e possono essere trovare a livello comunitario per tornare a avere fiducia", conclude Tamborini.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
31 marzo - 09:26
Dopo l’infortunio dell’infermiera, avvenuto nel mezzo dell’emergenza Covid, è stata aperta un’indagine ma a valutare l’operato [...]
Società
31 marzo - 10:24
La Colomba Exquisita al Moscato Rosa trentino consacrata anche quest’anno nei salotti più esclusivi
Politica
30 marzo - 19:47
La Provincia di Bolzano ha alzato l’aliquota per gli immobili sfitti a lungo termine, il M5s però mette in guardia: “L’effetto che si [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato