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Coldiretti, +34% sui prezzi del cibo spinge la crisi alimentare: ''Si rischia di far scivolare in povertà oltre 10 milioni di persone''
La segretaria al Tesoro americano, Janet Yellen, chiede agli alleati e ai partner degli Stati Uniti, ma anche alle istituzioni finanziarie internazionali, di agire contro il caro-prezzi alimentare. Barbacovi: "Siamo davanti ad una speculazione sulla fame che gioca sulle tensioni internazionali con accaparramenti e blocchi delle esportazioni e amplifica le difficoltà di approvvigionamento sui mercati soprattutto per i Paesi più poveri"

TRENTO. Una crisi alimentare senza confronti che rischia di aggravarsi e che potrebbe far scivolare in povertà altre 10 milioni di persone, sulla base dell’indice Fao a marzo 2022. È l'allarme lanciato dalla segretaria al Tesoro americano, Janet Yellen, che esorta a un'azione forte per far fronte all'emergenza.
Parole che sono state riprese anche dalla Coldiretti che in una nota ha spiegato come a provocare la crisi alimentare sia “il balzo delle quotazioni delle materie prime alimentari a livello mondiale che sono aumentate del 34% nell’ultimo anno”.
L’aumento dei prezzi alimentari nei Paesi più ricchi provoca inflazione e mancanza di alcuni prodotti ma anche gravi carestie nei Paesi meno sviluppati che sono dipendenti dalle importazioni. Anche prima della guerra, ha spiegato il suo intervento la segretaria al Tesoro americano, oltre 800 milioni di persone - o il 10% della popolazione mondiale - soffrivano di insicurezza alimentare cronica.
Ora con la guerra rischia di venire a mancare dal mercato oltre un quarto del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16 % sugli scambi di mais (30 milioni di tonnellate) per l’alimentazione degli animali negli allevamenti e ben il 65% sugli scambi di olio di girasole (10 milioni di tonnellate), secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga.
"Voglio essere chiara: le azioni della Russia sono responsabili di questo", ha detto Yellen, aggiungendo che gli Stati Uniti stanno lavorando urgentemente con i partner e gli alleati per "aiutare a mitigare gli effetti della guerra sconsiderata della Russia sui più vulnerabili del mondo".
I cereali che sono alla base dell’alimentazione in molti Paesi sono aumentati in un anno del 37% con il grano che ha raggiunto le stesse quotazioni registrate negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto che peraltro è il maggior importatore mondiale di grano e dipende soprattutto da Russia e Ucraina. Ma in difficoltà – precisa la Coldiretti- anche Paesi come il Congo che importa da Mosca il 55% del suo grano e da Kiev un altro 15%.
"A preoccupare sono le speculazioni che –continua la Coldiretti- si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati 'future' uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto”.
Speculazioni, spiegato il presidente di Coldiretti Trentino, Gianluca Barbacovi, che devono essere fermate con nuove regole. “Siamo davanti – spiega – ad una speculazione sulla fame che gioca sulle tensioni internazionali con accaparramenti e blocchi delle esportazioni e amplifica le difficoltà di approvvigionamento sui mercati soprattutto per i Paesi più poveri in uno scenario dove a pagare sono le fasce più deboli della società".