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Dopo oltre un anno la Fondazione Mach ha un Consiglio d'amministrazione definitivo e ritorna nella governance anche il mondo agricolo
La riforma voluta dalla Provincia ha ridotto il numero delle sedie nel Consiglio d'amministrazione e la componente agricola non aveva trovato un accordo sui nomi da proporre in piazza Dante. A gennaio 2021 era stato avviato un Cda provvisorio, ora si è chiusa questa, lunga, parentesi e la governance entra pienamente in funzione

TRENTO. Dopo più di un anno è stata trovata una soluzione per il Consiglio d'amministrazione della Fondazione Mach. Partito in forma provvisoria e senza la rappresentanza del mondo agricolo, il vertice dell'istituto a San Michele all'Adige ha ora una composizione definita.
Negli scorsi giorni è arrivata la nota della Federazione della Cooperazione e delle organizzazioni professionali agricole, con la quale venivano comunicati alla Provincia i nominativi scelti dagli stessi. L'esecutivo in piazza Dante ha provveduto poi alla nomina definitiva del Cda della Fondazione Mach.
Il presidente è Mirco Maria Franco Cattani; poi siedono nel Consiglio d'amministrazione Angelo Frascarelli e Ilaria Romagnoli (nomina diretta della Pat), Roberta Raffaelli (componente designato dalle minoranze del Consiglio provinciale), Gianluca Barbacovi, Michele Cova, Goffredo Pasolli e Claudio Valorz (componenti designati dalle organizzazioni professionali agricole e dall'associazione di rappresentanza del movimento cooperativo trentino).
In particolare Romagnoli prende il posto di Andrea Merz che, a seguito della nomina a dirigente del Servizio agricoltura, ha rassegnato le proprie dimissioni dal Cda della Fondazione Mach.
Si è così chiusa la (lunga) parentesi del Cda provvisorio avviata a inizio dell'anno scorso (Qui articolo) quando era stato registrato uno strappo tra le varie componenti dell'ente di San Michele all'Adige. Un pasticcio che è apparso politico per la voglia di portare avanti a tutti i costi una riforma che ha portato alla spaccatura con il comparto agricolo che è uscito momentaneamente dalla governance per trovare i giusti equilibri.
L'assessorato guidato da Giulia Zanotelli aveva deciso di portare avanti un nuovo assetto con la riduzione delle sedie in Cda; un cambio di paradigma con i sei sindacati, cioè Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Act-Associazione contadini trentini, Acli Terra e Federcoop, a dover trovare una condivisione per i 4 posti a disposizione (Qui articolo).
I sindacati hanno faticato a trovare una quadra sui nominativi da proporre alla Provincia, una spaccatura che ha portato a nominare, per la prima volta nella storia, un Cda provvisorio. Ora il nodo è stato sciolto e può entrare in attività il nuovo Consiglio d'amministrazione nella sua interezza e con piena funzionalità e rappresentatività, con il mondo agricolo che rientra a far parte della governance.