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Il Bellunese festeggia la ripartenza Ceramica Dolomite: ''Enorme lavoro di squadra per arrivare a questa giornata storica per il made in Belluno''

Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: "Abbiamo davanti un marchio fortemente identitario che ha portato il made in Belluno in giro per il mondo e che ha saputo interrompere l’emigrazione bellunese e portare benessere e lavoro sul territorio"

Pubblicato il - 07 novembre 2022 - 18:34

TRICHIANA. "Il Bellunese impara una grande lezione dalla giornata di oggi, che il gioco di squadra può produrre risultati impensabili e insperati". Queste le parole di Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, nel giorno della ripartenza della Ceramica Dolomite. "Questo modello può e deve essere replicato anche per altre partite importati che riguardano il nostro territorio".

 

Dopo un periodo molto complicato per l'area, il territorio saluta così la ripartenza della Ceramica Dolomite. "Abbiamo davanti un marchio fortemente identitario - evidenzia Padrin - che ha portato il made in Belluno in giro per il mondo".

 

Il risultato di un lungo lavoro di reindustrializzazione condotto dal tavolo istituzionale, costituito all’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, composto oltre che dalla Regione, dal Mise, dalle parti sindacali, dalla proprietà di Ideal Standard e dall’Advisor Sernet (Qui articolo).

 

"Un made in Belluno - aggiunge Padrin - che ha saputo interrompere l’emigrazione bellunese e portare benessere e lavoro sul territorio, un marchio fatto di grandi competenze e dell’impegno di centinaia di lavoratori che non poteva andare disperso. Grazie alle sinergie tra Governo e Regione, con il ministro Federico D’Incà e l’assessora regionale Elena Donazzan, territorio, sindacati e enti locali, con il sindaco Stefano Cesa, è stato possibile salvare lo stabilimento. E grazie alla lungimiranza di imprenditori capaci, Enrico Marchi con Banca Finint, il cavalier Leonardo Del Vecchio, Luigi Rossi Luciani con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa e Bruno Zago con la Za-Fin, oggi assistiamo alla ripartenza".

 

A maggio scorso era stato firmato un accordo per la cessione dello stabilimento di Borgo Valbelluna: Ideal Sandard aveva definito l'intesa sul sito produttivo con il trasferimento di tutti i lavoratori, circa 440 unità. Il marchio è una multinazionale belga che realizza accessori per il bagno, inclusi bagni, sanitari e docce. 

 

"Auguro lunga vita a questo stabilimento e ai suoi lavoratori, pur nelle difficoltà di un periodo che non si preannuncia facile sul fronte dei rincari energetici. E auspico che le sinergie e le energie messe in campo per questo rilancio possano insegnarci la forza del lavoro di squadra", conclude Padrin.

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