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Il grido d'allarme di Fierecongressi che chiede spazi: ''A rischio leadership e competitività. Lavori ancora fermi nonostante gli accordi, siamo preoccupati''
I cantieri pattuiti con l'ente pubblico faticano a partire dopo anni dalla stipula dei contratti. Il presidente di Fierecongressi, Pellegrini: "Situazione difficile già quest'anno e il 2024 rischia di diventare drammatico per le carenze infrastrutturali e la possibilità di riapertura definitiva dei mercati quali Cina e Brasile"

RIVA DEL GARDA. "Siamo preoccupati: oggi ci troviamo a tamponare una situazione difficile ma il rischio è di perdere competitività". Questo le parole di Roberto Pellegrini, presidente di Fierecongressi. La società di Riva del Garda ritorna a chiedere a gran voce spazi. "Sarebbe un peccato buttare via la leadership in molti eventi perché non si riesce a sbloccare la situazione".
I cantieri faticano a partire. Sono quattro i fronti aperti per un investimento complessivo da 50 milioni il padiglione G sul lato ovest, il palazzetto dello sport, il parcheggio multipiano e gli spazi a nord. "I progetti per la nostra parte proseguono da cronoprogramma. La zona della Baltera è invece ferma e auspichiamo che la partita possa ripartire in base ai contratti e agli accordi stipulati negli anni scorsi".
Insomma, nulla è pronto di quanto previsto entro il 31 dicembre scorso. "E non ci sono stati dati tempi", aggiunge Pellegrini. "Abbiamo previsto alcune opere per sopperire alle carenze infrastrutturali ma abbiamo la necessità di interventi provvisori per portare a termine serenamente il 2023 e poi capire come rimodulare gli spazi l'anno prossimo".
Si è appena concluso un appuntamento di punta di Fierecongressi, Expo Riva Schuh è ripartita di slancio dopo il lockdown e limitazioni imposte per fronteggiare Covid con quasi 9 mila presenze e un +5% di visitatori extra Ue. All'orizzonte c'è Hospitality-Il Salone dell'accoglienza con i suoi 40.000 metri quadri di superficie espositiva, 585 espositori, il 40% dei quali rappresentati da nuove aziende che hanno scelto Riva del Garda per aprirsi al mercato globale, e oltre 100 eventi con 150 speaker tra formazione e iniziative esperienziali. Numeri superiori da prima della pandemia.
I parcheggi "sono pochi e abbiamo deciso per la prossima iniziativa di riservarli agli espositori. Per una migliore gestione del traffico e dei flussi - prosegue il numero uno di Fierecongressi - abbiamo deciso per prevedere stalli sparsi nell'Alto Garda serviti da navette e un servizio di collegamento con la stazione ferroviaria di Rovereto".
Dopo la Spiaggia degli Olivi, la società ha preso anche la gestione di Itas Forum con un piano ambizioso di investimenti e di programmi (Qui articolo), ma ritardi e spazi stretti nell'Alto Garda preoccupano Fierecongressi. "Oggi la situazione è difficile e ci aspettiamo oltre 20 mila visitatori. Ma il prossimo anno con il ritorno degli espositori da Cina e Brasile, la riapertura di altri mercati rischia di diventare drammatica. Abbiamo bisogno di un intervento organico e strutturale per garantire la massima accessibilità di una vetrina del territorio".
La gara per la costruzione del padiglione G è stata ritirata da Patrimonio del Trentino, l'azienda incaricata è finita in concordato preventivo (Qui articolo). La società di Riva del Garda non resta ferma e prosegue decisa sull'internazionalizzazione, testimoniato dagli accordi con la Feria de Valladolid, l’attività di scouting per implementare l’incoming di buyer esteri, provenienti in particolare da Europa, Centro e Sud America e le sinergie con altre importanti realtà come Slow Food, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Banca del Vino.
E' per questo che l'ente chiede di premere sull'acceleratore. "La riqualificazione del quartiere è strategica anche per una gestione efficiente dei costi. Rischiamo di perdere una leadership costruita in decenni di lavoro, di relazioni e di professionalità. I nostri competitor sono agguerriti e non aspettano i nostri tempi: servono gli spazi quanto prima", conclude Pellegrini.