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Macchine in montagna tra velocità e parcheggi selvaggi. Messner a ilDolomiti: ''Chiudiamo i passi subito. Trento, Bolzano e Belluno devono accordarsi: le montagne non possono diventare metropoli''
Negli ultimi weekend sono diversi i passi di montagna completamente presi d'assalto dalle automobili. Il Re degli Ottomila spiega: “La politica non vuole occuparsi seriamente di questo problema. Il traffico che abbiamo sulle Dolomiti ormai non funziona più e così non si può andare avanti”

BOLZANO. Strade di montagna bloccate per ore e ore, auto posteggiate ovunque: lungo i sentieri, nei prati, nei boschi, smog e rumore. Sono scene di caos già viste negli anni passati ma quest'anno la situazione sembra essere addirittura peggiore. “La montagna è sotto assedio” è l'allarme che arriva da molte parti e sono rimasti davvero pochi i luoghi dove poter trascorrere qualche ora senza sentire il rombo delle macchine o senza il rischio di essere travolti.
“La politica non vuole occuparsi seriamente di questo problema. Il traffico che abbiamo sulle Dolomiti ormai non funziona più e così non si può andare avanti” sono le parole a ilDolomiti del re degli Ottomila, Reinhold Messner che parla di “aggressività del turismo” che ha fatto diventare le nostre montagne alla pari di una metropoli.
Per Messner la soluzione è una sola: chiudere la maggior parte dei passi. Una posizione che l'alpinista sottolinea auspicando un recupero della naturale quiete montana. “Bolzano, Trento e Belluno per una buona volta si devono mettere d'accordo – spiega – magari per chiudere i passi quelli più grandi, dal Falzarego, il Sella, il Pordoi. Devono essere chiusi e le macchine private devono rimanere nel fondovalle, nei garage o in parcheggi aperti”.
Fondamentale, spiega Messner, diventa quindi la necessità di studiare una mobilità alternativa. “Si devono pensare a navette oppure alle funivie che devono funzionare come d'inverno” spiega per riuscire a eliminare le macchine in quota.
“Oggi vediamo che le malghe sono piene di macchine – continua – non ci si passa più. Non è facile perché ormai i clienti sono abituati anche ad andare al gabinetto con la macchina se lo si lascia”.
Serve quindi un passo decisivo per cambiare la situazione. “Noi dobbiamo 'vendere', uso questo termine in maniera non maligna, il nostro paesaggio silenzioso e tranquillo. Le persone devo realmente fare le ferie se vengono nelle nostre montagne e non trovare i passi che sono addirittura peggio delle grandi città”.
Ad essere contro a questo cambiamento, spiega il re degli Ottomila, sono però “i grossi albergatori, quelli che hanno grandi ristoranti e rifugi. La maggioranza dei sud tirolesi e dei trentini non ha ancora capito che dobbiamo fare qualcosa”.
Sarebbe molto più facile, spiega Reinhold Messner, se il traffico non fosse mai arrivato nelle nostre montagne come in qualche paese della Svizzera che considera questo aspetto un valore. “Nelle ultime settimane ho lavorato in diverse zone delle Dolomiti. Sono triste perché nessuno fa niente e la situazione diventa sempre peggiore”.