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Manca l'acqua e il rifugio Quintino Sella sul Monviso chiude la stagione: ''Un rammarico: un grazie caloroso a chi ha calpestato i nostri sentieri''

L'ultimo giorno di apertura stagione è previsto per lunedì 13 settembre. I gestori: "Quando è capitato di chiudere presto, era per la neve arrivata a sorpresa. Invece quest'anno chiudiamo in anticipo perché siamo senz'acqua. Con il Re nel cuore e negli occhi, un saluto a tutto il popolo della montagna"

Di L.A. - 11 settembre 2021 - 13:05

PAESANA (Cuneo). "E' con rammarico che chiudiamo la stagione. Un grazie caloroso a chi ha calpestato i nostri sentieri". Questo l'annuncio dei gestori del rifugio Quintino Sella ai 2.640 metri sul Monviso. "Un grazie debordante alle persone che hanno lavorato con noi, con entusiasmo e generosità. Con il Re nel cuore e negli occhi, un saluto a tutto il popolo della montagna". L'ultimo giorno di apertura è per lunedì 13 settembre.

 

Scarseggiano le riserve idriche e così il rifugio è costretto a fermarsi in anticipo rispetto a quanto programmato, l'anno scorso le serrande erano state abbassate il 27 settembre. "Di solito - spiegano i gestori - la tiriamo per le lunghe. Fine settembre, a volte anche ottobre. Non ce ne vogliamo andare. Stanchi ma innamorati di questo posto fantastico. Quando è capitato di chiudere presto, era per la neve arrivata a sorpresa. Invece quest'anno chiudiamo in anticipo perché siamo senz'acqua".

 

Una situazione complicata che si protrae da un po' di tempo, i gestori hanno cercato di tenere duro ma hanno dovuto alzare bandiera bianca. "In realtà è da settimane che conviviamo con l'insufficienza di acqua, ingegnandoci per trovare soluzioni e garantire i servizi base. Le riserve invernali si sono esaurite ben presto. E' con rammarico che chiudiamo la stagione. Un grazie caloroso a che ha calpestato i nostri sentieri. Un grazie debordante alle persone che hanno lavorato con noi, con entusiasmo e generosità. Con il Re (il Re di Pietra del Monviso, ndr) nel cuore e negli occhi, un saluto a tutto il popolo della montagna".

 

Una decisione che è arrivata un po' per il cambiamento climatico, gli accumuli di neve sulle Alpi del settore orientale sono stati inferiori rispetto agli anni scorsi. Poi ci sono i mutamenti occorsi nella gestione dell'attività in questi anni: l'approvvigionamento della struttura è fondamentale per la produzione di energia elettrica. Si è passati dai problemi di rifornimenti e dall'assenza della tecnologia alle materie prime per mantenere le innovazioni e razionalizzare i consumi.

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