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Sotto la Schiara è arrivato il nuovo bivacco Sperti. Il Cai di Belluno: "E' sicuro e confortevole. Orgogliosi del lavoro fatto"

E' stato trasportato con l'elicottero fino allo zoccolo della Pala Belluna il nuovo bivacco Sperti, che va a sostituire quello vecchio dopo 50 anni di onorato servizio. La nuova struttura si trova in una posizione unica nel cuore delle Dolomiti bellunesi. Ha 6 posti letto, con materassini e piumini imbottiti. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro dell'instancabile Cai di Belluno

Di Lucia Brunello - 08 luglio 2021 - 13:23

BELLUNO. E’ pronto ed è già in posizione il nuovo bivacco Sperti che lo scorso 6 luglio è stato fatto ‘atterrare’ dall'elicottero sullo zoccolo della Pala Belluna nel Gruppo della Schiara.

 

Un intervento ritenuto necessario viste le condizioni deteriorate del vecchio bivacco, inaugurato nel 1963 e che fino a 10 giorni ha svolto con dignità il suo compito di rifugio d'emergenza, ma soprattutto reso possibile grazie all'impegno e alla passione dimostrate dal Cai di Belluno

Con il suo colore rosso acceso, il bivacco Sperti si presenta come un vero e proprio gioiellino, avvalorato della corsa contro il tempo che la sezione del capoluogo bellunese ha dovuto fare per riuscire a realizzarlo in tempo per l’inizio della stagione estiva. “Abbiamo commissionato il lavoro alla ditta Bortoluzzi di Tambre a settembre – spiega il direttivo del Cai Belluno – e il bivacco è stato finito ad aprile. Il vecchio rifugio d'emergenza non era più utilizzabile, soprattutto per via delle infiltrazioni d'acqua. Lo abbiamo quindi smontato e portato a valle, e nello stesso giorno abbiamo sistemato la platea in attesa della nuova struttura”.

Il nuovo bivacco Sperti si presenta molto confortevole. All’interno è rivestito in legno, ci sono finestre in grado di garantire la tenuta termica. I lettini sono 6, e sono dotati di materassini e piumini imbottiti. Si trova inoltre in una posizione unica ed invidiabile, molto vicino al Burel, che con i suoi 1200 metri di strapiombo presenta la seconda parete più verticale di tutte le Dolomiti.

Ma questo non è stato l’unico intervento che il Cai di Belluno ha completato in questo inizio stagione. Dopo la tempesta di Vaia, infatti, la sezione ha messo a punto una serie di azioni per riqualificare la zona della Schiara.

 

Giusto ieri, 7 luglio, sono stati terminati i lavori di sistemazione e messa in sicurezza di tutti i 12 chilometri del sentiero 502, quasi interamente distrutto da Vaia. Il percorso parte dalla vallata agordina, e segue la Val di Piero fino a forcella Oderz, da cui si raggiunge velocemente il rifugio Settimo Alpini. Si tratta di uno dei sentieri più avventurosi, solitari, selvaggi e belli delle Dolomiti. “Lo abbiamo anche attrezzato con delle corde metalliche nei tratti di più difficili. E’ stata un’opera titanica, e siamo molto orgogliosi del risultato”.

 

Da lì, volendo, si può attraversare il gruppo verso est e concludere la traversata attraverso la foresta di Cajada scendendo nei pressi di Longarone, in val del Piave e compiendo così uno dei giri più belli del Parco Nazionale delle Dolomiti.

 

Inoltre, la sezione si è anche occupata di cambiare i serramenti del rifugio Settimo Alpini oltre a fare un restyling al suo interno, con il nuovo bancone bar. “È un po’ più spazioso rispetto a prima e ad oggi è un gioiellino in una parte delle Dolomiti che pochi conoscono e che varrebbe la pena di visitare”, spiega il direttivo. “Inoltre va sottolineato che il nostro lavoro e le nostre idee sono totalmente appoggiate dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. E’ grazie agli ottimi rapporti di collaborazione che ci legano se possiamo dirci soddisfatti di questi successi”.

 

Il Cai di Belluno sta inoltre concludendo dei lavori al rifugio Tissi, sotto la Civetta, di rifacimento del tetto distrutto da Vaia. E' in programma poi il posizionamento dei pannelli fotovoltaici. Tornando sulla Schiara, invece, la ferrata Sperti risulta ancora inagibile.

 

“Per via delle copiose nevicate – conclude il direttivo – abbiamo dovuto posticipare l’inizio di molte delle nostre opere. Siamo però felici di ciò che siamo riusciti a fare e ciò che stiamo realizzando. Siamo un bel gruppo dove fare squadra è la vera forza”.

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